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Fonderie Pisano I lavoratori attendono il dissequestro

«Come cittadino posso anche esprimere la mia solidarietà per l’esigenza di assicurare il lavoro a tutti. Un’esigenza costituzionale. Come magistrato devo adempiere ai miei doveri che sono connessi...

«Come cittadino posso anche esprimere la mia solidarietà per l’esigenza di assicurare il lavoro a tutti. Un’esigenza costituzionale. Come magistrato devo adempiere ai miei doveri che sono connessi alla mia funzione, insieme ai miei colleghi, ed assicurare il rispetto delle leggi». Il procuratore capo di Salerno, Corrado Lembo, è chiaro sulla linea attuata in merito la questione delle Fonderie Pisano: al fianco dei lavoratori a patto che le norme vengano rispettate. E mentre in Tribunale ieri mattina il procuratore partecipava alla presentazione del concerto natalizio di beneficenza a favore del Banco alimentare, proprio i lavoratori delle fonderie si sono schierati compatti davanti il foro di corso Garibaldi, alla ricerca di una risposta.

Una svolta che i lavoratori attendevano proprio in mattinata, data la presenza in calendario dell’udienza presso la sezione del Riesame riguardante il ricorso che i legali dei Pisano hanno effettuato contro la decisione di sequestro dell’azienda di via dei Greci. Due i punti portati in aula dall’avvocato Guglielmo Scarlato per conto dell’azienda: il primo, fondamentale, riguarda le contestazioni che le fonderie hanno posto verso l’atto di sequestro che dal 24 giugno scorso tengono ancora oggi lo stabilimento chiuso. In aula si è discusso della validità dell’Autorizzazione integrata ambientale, ritenuta corretta dalla famiglia Pisano e illecita dalla Procura, e dell’irregolarità delle emissioni in atmosfera, ritenute eccessive dalla Procura nonostante, secondo la difesa, i rilievi incriminati fossero stati compiuti durante i controlli dell’Arpac e quindi in condizione supervisionata.

Al secondo punto del dibattito resta invece la questione sul piano industriale, ritenuto incompleto dalla Procura, anche se la questione è stata tenuta in secondo piano, in attesa di un giudizio definitivo che dovrebbe arrivare entro la fine della settimana. Intanto lavoratori e comitati restano con il fiato sospeso.

Emilio D’Arco

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