Ambiente

Fonderie Pisano, dossier dei comitati

Lo scopo è smontare la valutazione d’impatto inviata dalla fabbrica in Regione

SALERNO. È con un corposo dossier e numerose note create da propri tecnici che il comitato Salute e Vita e l’associazione Presidio permanente hanno l’intenzione di smontare, pezzo dopo pezzo, la Valutazione d’impatto ambientale inviata dalle Fonderie Pisano in Regione. Un documento vitale per la riconferma dell’Autorizzazione integrata ambientale, necessaria al prosieguo delle attività produttive. «Se la Regione Campania vorrà continuare a seguire la via della legalità, dovrà bocciare la Via presentata dai Pisano – esordisce un agguerrito Forte – lo scorso 23 dicembre l’ente Parco Urbano dell’Irno ha rilasciato il suo parere in merito alla Via. Un parere nettamente negativo, che conferma quello che anche l’Arpac di Caserta e la Procura hanno più volte sostenuto e cioè che le Pisano, con la Valle dell’Irno, non sono più compatibili. Da condannare anche i comportamenti invece dell’Arpac di Salerno e dell’Asl che, nonostante avessero facoltà di esporre un loro parere sulla Via, anche stavolta hanno preferito il silenzio. Proprio l’Arpac di Salerno non ha risposto alle nostre richieste riguardo l’accesso ai rapporti sulle analisi delle acque reflue delle Pisano. Sospettiamo vi sia un tentativo di nascondere qualche impiegato della sede salernitana che potrebbe avere diversi interessi con i Pisano. E il neo direttore, Antonio De Sio, ad oggi, non ci ha ancora dato risposta».

Al fianco di Forte, oltre Paola Amato del comitato, vi erano Salvatore Milione e Raffaella Vitale, rispettivamente ingegnere e architetto del Presidio, che hanno commentato il documento inviato già agli uffici regionali addetti alla valutazione della Via. «Abbiamo analizzato punto dopo punto quello che i tecnici delle Pisano affermano nella relazione – afferma Milione – vi sono enormi lacune e inesattezze. A cominciare dalla questione della sottostima dell’ampiezza delle vasche di contenimento fino alle inesattezze sui rilevamenti delle emissioni in atmosfera e all’assenza di misure contro il rilascio di diossina».

Il documento sarà a breve inviato anche alla Procura. «Stiamo preparando un nuovo esposto con le segnalazioni dei cittadini riguardo i cattivi odori e le emissioni da presentare in Procura – conclude il portavoce del comitato – a febbraio organizzeremo un altro corteo in città mentre per il 4 febbraio dovremmo confermare a breve una messa celebrata dall’arcivescovo Moretti».

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