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Fonderie Pisano, appello al prefetto

La Cgil sollecita l’incontro per delocalizzare lo stabilimento

«Solleciteremo ancora una volta la Prefettura e gli organi competenti»: sul caso Fonderie Pisano la Cgil insiste per la convocazione del tanto atteso incontro al tavolo tecnico negli uffici di piazza Amendola. Sono trascorsi 22 i giorni dal primo incontro, ma da allora niente si è ancora mosso né sono emerse ipotesi ulteriori a quelle già espresse durante la riunione di quasi due anni fa all’Asi. Che sia l’area dell’Interporto a Battipaglia, dell’ex Pennitalia, dei Fonditori o di Sardone poco importa, si chiede che si individui almeno un luogo valido dove organizzare il trasloco dell’opificio. Nel Cratere – l’area tra Buccino, Palomonte, Contursi e Oliveto Citra – già si paventa una mobilitazione di sindaci e cittadini, mentre dalla Provincia si chiede tempo e silenzio, in attesa di valutare tutte le aree. Non è da escludere che proprio da Palazzo Sant’Agostino possa uscire una carta jolly, un luogo non ancora discusso e non soggetto alle pressioni esterne. Il presidio degli attivisti davanti i cancelli delle Fonderie è proseguito per tutte le festività e si cerca di far partire uno studio in qualche laboratorio privato. «Nessuno di noi fornirà all’Asl nessun tipo di supporto» ha tuonato Martina Marraffa, anima del presidio, confermando la scarsa fiducia negli enti che finora non hanno dato risposte. (e.d’a.)

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