Una protesta a Buccino contro l'arrivo delle Fonderie Pisano nel Cratere

LA POLEMICA

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BUCCINO - «La delocalizzazione delle fonderie a Buccino metterà a rischio la salubrità ambientale e l’indotto economico e occupazionale con migliaia di posti di lavoro nelle aziende agricole a coltivazione biologica e industrie alimentari che per le loro specificità, operano in un territorio incontaminato e la cui produzione agroalimentare di pregio è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo».

È quanto scrivono gli imprenditori agricoli del Cratere nei pareri tecnici di osservazioni sulla richiesta di autorizzazione all’assoggettabilità Via avanzata dalla società Fonderie Pisano presso Regione Campania per la delocalizzazione delle acciaierie nella zona industriale di Buccino. Osservazioni tecniche presentate da aziende, associazioni ambientaliste, dal Comune di Buccino e nelle prossime ore dalle Comunità Montane Alburni e Sele-Tanagro, circa la contrarietà del territorio alla delocalizzazione delle acciaierie a Buccino.

Osservazioni che erano già state annunciate da sindaci e imprenditori del Cratere sul piede di guerra dal 2016 contro il progetto di delocalizzazione sul quale pende una querelle giudiziaria dinanzi ai giudici del Consiglio di Stato contro il Comune di Buccino per l’annullamento della variante al Puc che nel 2018 vide Palazzo di città trasformare la zona industriale in distretto agroalimentare, sbarrando le porte alle fonderie.

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