Fonderie, operai in assemblea

Oggi la decisione su nuove forme di protesta. Entro il 24 il progetto di revamping

«Dopo quattro giorni di presidio permanente, nessuna forza politica ha ancora espresso la sua posizione rispetto al diritto al lavoro e alle problematiche occupazionali che in queste ore stanno affrontando», esordisce la nota a firma della Fiom-Cgil di Salerno, per evidenziare l’ennesimo caso in cui la politica salernitana, con la questione Fonderie Pisano, non vuole averci nulla a che fare. C'è fermento tra i lavoratori, oggi al quinto giorno di presidio in fabbrica, mentre si attendono le date per l’incontro in Prefettura. Se non arriveranno risposte, la Cgil annuncia battaglia.

«Dallo scorso martedì – continua la nota – giorno del presidio in Prefettura, ancora nessuna convocazione di un tavolo prefettizio. La Rsu, la Fiom e la Cgil hanno deciso di tenere domani dalle ore 10, un presidio dinanzi allo stabilimento, invitando i candidati sindaco di tutte le forze politiche ad intervenire per esprimere la propria posizione sul diritto al lavoro». Si procede con le operazioni di manutenzione e con i sopralluoghi tecnici. Ieri due tecnici dell’Assofond sono intervenuti sui lavori per eliminare criticità. Non sarà un lavoro facile, né breve, ma operai e azienda sono all’opera.

Intanto, il 24 maggio prossimo, scadranno i termini per la consegna del progetto di revamping dello stabilimento che permetterebbe, in caso di approvazione durante il riesame dell’autorizzazione integrata ambientale in corso, di far effettuare alle Fonderie Pisano le modifiche tecniche necessarie a potenziare tutti quegli impianti obsoleti, che non consentono di tenersi entro i limiti previsti dalla legge. Un passo importante che porterebbe al rientro dell’emergenza lavoro, in attesa del processo di delocalizzazione.

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