La vertenza

Fonderie, lavoratori davanti al Tribunale: «Siamo allo stremo»

Attesa spasmodica in vista dell’incontro al Ministero. E l’arcivescovo promette una visita in fabbrica per lunedì

SALERNO. L’attesa si è fatta spasmodica per i lavoratori delle Fonderie Pisano, protagonisti di nuove iniziative di sensibilizzazione e protesta, in vista dell’incontro di martedì prossimo al ministero dello Sviluppo economico. A Roma, dovrebbe essere portate ai funzionari ministeriali e a quelli di Invitalia informazioni dettagliate sul progetto della nuova fonderia e soprattutto sui progressi fatti per l'acquisto del sito che dovrebbe ospitarla.

Ieri mattina, intanto, un gruppo di lavoratori, sfidando il maltempo, ha messo in atto un presidio davanti al Tribunale per manifestare ancora una volta contro la situazione di stallo. «Ci siamo messi i caschi per sottolineare la nostra voglia di sicurezza – ha spiegato Angelo Clemente, della rappresentanza sindacale aziendale – E abbiamo deciso di mettere un cartello sul petto con i nomi delle nostre famiglie proprio per testimoniare il dramma che viviamo non solo noi ma le tante madri, sorelle, fratelli, figli che da mesi stanno combattendo per non restare senza stipendio. Per alcuni di noi la situazione è estremamente critica perché le uniche entrate sono quelle del lavoro in fonderia».

I lavoratori si stanno anche organizzando in piccole delegazioni per manifestare in più luoghi possibili. Una delegazione è stata ricevuta ieri anche dall’arcivescovo, monsignor Luigi Moretti, che proprio durante le celebrazioni per la festa del patrono ha trovato tempo e spazio per dedicare un pensiero ai dipendenti delle Pisano. Moretti si è anche impegnato a far visita lunedì prossimo ai lavoratori direttamente in fonderia, per portare un messaggio di solidarietà.

Ieri pomeriggio infine è stata la volta di Maurizio Landini, segretario generale della Fiom Cgil, presente a Napoli per alcuni impegni col sindacato. «Abbiamo cercato di portare il nostro caso al segretario della Fiom – fa sapere Clemente – per avere con lui un momento di confronto e chiedere dei consigli, nonostante i suoi impegni. C’è voglia di dialogare con il sindacato a livello nazionale e di coinvolgerlo nella nostra vicenda. Stiamo continuando il volantinaggio nelle strade e possiamo essere soddisfatti del risultato: i cittadini chiedono informazioni, vogliono sapere come poterci aiutare. Sono manifestazioni d’affetto che non vedevamo da tanto e che ci danno fiducia speranza».

Il presidio in fonderia intanto continua. Angela Petrone, moglie di uno dei lavoratori, resta ferma nel suo proposito di rimanere incatenata ai cancelli dell’azienda, mentre già da due giorni un gruppo di lavoratori dorme sotto le tende montate sui tetti dei capannoni.

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