Fonderie, l’ultima partita si gioca alla Regione 

Cgil e operai hanno incontrato il sindaco, stamane altro presidio a Santa Lucia Napoli: «Siamo vicini agli operai, ma la delocalizzazione è imprescindibile»

È una partita, forse l’ultima, da giocare tutta ed esclusivamente in Regione, quella che lavoratori e azienda dovranno affrontare per salvare le Fonderie Pisano. Lo ha ribadito il sindaco Vincenzo Napoli ieri mattina, durante l’incontro in Comune con la Cgil e una delegazione di lavoratori. Al fianco del primo cittadino l’assessore all'Ambiente, Angelo Caramanno, mentre in collegamento telefonico, in vivavoce, vi erano anche Amedeo Lepore e Sonia Palmeri, rispettivamente assessori regionali alle Attività produttive e al Lavoro. «Abbiamo cercato di capire - spiega il sindaco Napoli - quali possano essere le misure su scala regionale e ministeriale da poter adottare. Siamo in una fase cruciale e si è perso già molto tempo, non da parte nostra, arrivando a un momento di assoluta drammaticità». Chiara anche la questione degli indici di edificabilità, concessi ai Pisano in caso di delocalizzazione, come previsto dal Piano urbanistico del 2006. «La delocalizzazione è imprescindibile - continua il sindaco - Avevamo dato anche delle premialità all’azienda nel caso di trasloco dell’attività produttiva ma decadranno in caso di semplice chiusura o di non mantenimento dei livelli occupazionali». Sostegno ai lavoratori, per i quali il sindaco ha speso parole di conforto e vicinanza: «Abbiamo sempre sostenuto che la nostra stella polare è la salute dei cittadini - conclude Napoli - ma coniugata con un occhio attento alle vicende occupazionali. Siamo vicini alle maestranze e, per quanto nelle nostre competenze, non faremo mancare il supporto». In strada, i lavoratori hanno continuato per tutta la durata dell’incontro a manifestare con striscioni, cori e pure gesto plateale come lo strappo di alcune tessere elettorali.
Presa di posizione forte anche dalla Cgil Fiom che, acquisito l’impegno da sindaco, assessori regionali e azienda, ora pretende risultati: «Si è parlato di ammortizzatori sociali nell’immediato - ha commentato Francesca D’Elia, segretario provinciale della Cgil Fiom - ma abbiamo sollecitato il sindaco e l’assessore Palmeri per il mantenimento del lavoro. All’azienda e agli Enti abbiamo chiesto di renderci parte attiva sia sul progetto da presentare al bando regionale per le zone Asi (Aree di sviluppo industriale), sia sulla possibilità di trovare elementi per superare il fermo produttivo. Se ci sono opzioni, sarà bene parlarne in modo che l’azienda possa, nel rispetto delle norme, tenere accesi i forni e continuare a produrre in attesa della delocalizzazione. Domani torneremo a Napoli (oggi per chi legge, ndr) per il sit in in via Santa Lucia, in attesa della riconvocazione di un tavolo più ampio, insieme all’azienda, ai due assessori regionali e al vicepresidente Fulvio Bonavitacola, per la settimana prossima».
Nel pomeriggio, poi, arriva il botta e risposta tra il sindaco e il consigliere comunale d’opposizione Antonio Cammarota: «È un’operazione elettorale vergognosa - commenta l’avvocato - Da anni si richiede un impegno concreto al Comune e alla Regione. Impegno che invece nei fatti è sempre mancato. Anziché impegnarsi per salvaguardare ambiente, lavoro e produzione, e favorire la delocalizzazione, si scade in una operazione di basso livello, ancor più perché offende la dignità delle famiglie, quelle dei lavoratori, quella dei Pisano, e quelle degli abitanti attorno alle Fonderie». Pronta la risposta del sindaco: «Non sono stato io a chiedere un incontro - afferma Napoli - Trovo svilente questa polemica strumentale che non pone, invece, la giusta attenzione sul dramma umano che questi lavoratori, e le loro famiglie, sono costretti a vivere. Anche un solo posto di lavoro perso è una sconfitta che va evitata. Le fumose operazioni da campagna elettorale le lasciamo agli altri».
Emilio D’Arco
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