Le Fonderie Pisano

Salerno

Fonderie, i residenti in Procura 

Chiederanno l’accesso agli atti sull’inchiesta per le morti sospette

SALERNO. Tanti nodi ancora da sciogliere secondo il comitato “Salute e vita” e l’associazione “Presidio permanente” sulla questione Fonderie Pisano. Ultimo in ordine di tempo è quello legato alla metodologia con la quale la Procura avrebbe effettuato la scrematura dei circa 214 casi portati all’attenzione proprio dal comitato. È di pochi giorni fa, infatti, il deposito della consulenza con cui gli i tecnici nominati dagli inquirenti avrebbero palesato diversi dubbi riguardo ai 39 casi (36 di decesso e 3 di patologie attualmente in cura) su cui i sostituti procuratori Roberto Penna e Silvio Marco Guarriello hanno concentrato le indagini. I soggetti esaminati si sarebbero rivelati accaniti fumatori e ciò avrebbe escluso le loro malattie da un nesso certo di causalità con le attività delle fonderie. Pronta la risposta di Lorenzo Forte, portavoce del comitato, nel chiedere ulteriori chiarimenti: «Ci chiediamo se la metodologia di analisi sia quella giusta – ha spiegato Forte nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri – Esiste il caso Ilva di Taranto ma, da quanto appreso dai giornali, pare che quei protocolli non siano stati usati per il caso Pisano. Faremo richiesta di accesso agli atti per capire se quel che si doveva fare sia stato fatto nel modo adeguato».
Il parere del comitato è avallato dal medico Paolo Fierro, vicepresidente di Medicina Democratica: «Il compito di esaminare le documentazioni – ha commentato Fierro – pare sia stato dato ad oncologi e medici legali e non a epidemiologi, come sarebbe stato più opportuno. Strano anche come siano state tagliate fuori alcune patologie potenzialmente collegate a un certo tipo di attività industriale». Tra una settimana la Procura deciderà come procedere per il prosieguo o la conclusione delle indagini. Nel frattempo Forte risponde alle polemiche degli ultimi giorni: «Sappiamo quanto sia difficile creare un nesso di causalità tra l’attività delle fonderie e le patologie da noi segnalate alla Procura – dichiara – Ma non si può per questo cancellare quanto è accaduto negli ultimi due anni. Sono state la Regione e poi la Procura a sospendere l’attività delle Pisano per emissioni illecite e altri punti al vaglio degli inquirenti. Noi abbiamo solo dato un input a coloro che hanno il compito d’indagare. Confidiamo nel loro operato ma ci assicureremo che lo facciano nel modo giusto».

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