Fonderie: i Pisano incontrano il sindaco

La priorità resta la delocalizzazione. Tra le ipotesi spuntano Foggia, Avellino e Campobasso

Il massimo supporto istituzionale possibile per realizzare il progetto di nuova fonderia, altrove. È quanto ha richiesto ieri mattina l’ingegnere Ciro Pisano, amministratore delle omonime fonderie di Fratte, durante il colloquio tenutosi a Palazzo di Città col sindaco Vincenzo Napoli, accompagnato dall’assessore al Bilancio Roberto De Luca e da quello all’Ambiente, Angelo Caramanno. Dall’incontro non sono emerse novità o sviluppi riguardo il nodo cardine della delocalizzazione ma il tempo scorre e, nonostante l’azienda sia al momento libera di produrre, il rischio che non si riesca a riportare le commesse perse in questo 2016 è alto. I Pisano hanno intenzione di investire, secondo quanto affermato col primo cittadino, nel progetto già ampiamente pubblicizzato di nuova fonderia d’avanguardia, che permetterebbe un impianto a norma e a basso impatto ambientale. Un sogno, considerando che di quei 42 milioni necessari per il progetto, buona parte saranno investiti tramite il programma Invitalia. Un sogno che al momento rimane tale, dato che ai Pisano nessuna amministrazione comunale della provincia ha intenzione di aprire le porte. La risposta, vedi Giffoni Valle Piana e Campagna, a prescindere è no e tornano le voci su un possibile addio al Salernitano, con le Pisano che andrebbero definitivamente a Foggia, dove già opera una seconda fonderia minore, o fuori regione, con i nomi già messi in campo di Avellino o Campobasso. Esclusa l’ipotesi Potenza al momento. Altra ipotesi è invece quella che vedrebbe lo stesso Comune farsi garante con le amministrazioni locali al fine di sponsorizzare un progetto che effettivamente non avrebbe nulla a che vedere con le attuali fonderie di Fratte, ritenute da Arpac, Asl, Regione e Procura totalmente fuori contesto e con strumentazioni vetuste. Durante l’incontro Napoli ha evidenziato però come sia «necessaria ed imprescindibile la delocalizzazione delle attività produttive che devono essere riallocate nel rispetto dell’ambiente». Dello stesso avviso anche l’assessore Caramanno, che aggiunge «Se qualcuno dovesse chiedersi se questo incontro riapre la carta Salerno, la risposta è no. Siti idonei qui non ce ne sono. Il nostro impegno però è quello di dare una mano, sempre nel rispetto dei cittadini e delle maestranze».

Emilio D’Arco

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