la vertenza

Fonderie, c’è l’accordo Stop ai licenziamenti

Gli operai usufruiranno di sei mesi di cassa integrazione con fondi regionali

SALERNO. Sei mesi di respiro per i lavoratori delle Fonderie Pisano grazie alla sigla dell’accordo che permetterà loro di acquisire la cassa integrazione in deroga. Un Natale meno amaro per i 116 operai e per le loro famiglie grazie a un’intesa nata dopo l’incontro di ieri mattina a Napoli, tra Regione Campania, azienda e sindacato e che deriva soprattutto dal provvedimento di rifinanziamento della cassa integrazione in deroga deciso l’11 novembre scorso dal governatore Vincenzo De Luca che ha disposto un fondo di ben 28 milioni d’euro per tutte le maestranze in difficoltà all’interno del territorio campano. Non solo.

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Con questo atto si sancisce anche il ritiro della procedura di licenziamento che l’azienda aveva fatto partire poco meno di due mesi fa. Il pericolo licenziamento è solo rimandato però, anche se un po’ di fiato, ad azienda e dipendenti, non può che far bene dopo un anno passato praticamente senza lavorare. Presenti durante l’importante incontro anche il vicepresidente della Giunta, Fulvio Bonavitacola, il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli e l’assessore al Bilancio, Roberto De Luca insieme ai dirigenti delle fonderie e ai rappresentanti sindacali d’azienda e ai vertici della Cgil. «Da parte del sindacato – annunciano Anselmo Botte della Cgil Salerno e Francesca D’Elia, segretario provinciale della Cgil Fiom – vi è una contenuta soddisfazione. Il grosso della vertenza è ancora da farsi, ma di sicuro è un passo importante. Il nostro obiettivo primario rimane la ripresa delle attività produttive con la conseguente difesa dell’occupazione, dato che solo in questo modo si potrà procedere con la delocalizzazione, vero punto finale della vicenda». La cassa integrazione infatti rischia di rimanere un semplice palliativo per i lavoratori se non si troverà una soluzione reale che possa portare le Fonderie Pisano a riaprire i battenti in un altro sito. L’incontro di lunedì prossimo in Regione, questa volta per il capitolo delocalizzazione, risulta ora di fondamentale importanza per il futuro dell’azienda.

«Con l’assessore regionale alle Attività produttive, Amedeo Lepore e col vicepresidente Bonavitacola, dovremo trovare una via per poter finalmente creare un processo di delocalizzazione – ribadisce il sindacalista – accompagnato da un piano istituzionale tale da scongiurare che ci siano altre alzate di scudi da parte di amministrazioni locali. Sicuramente saranno riproposte le ipotesi di Campagna e di Giffoni Valle Piana (a febbraio vi sarà l’udienza presso il Consiglio di Stato con il quale risolvere la diatriba tra azienda e Comune dei Picentini) e saranno inseriti altri siti all’interno della Piana del Sele». Buccino, Battipaglia e Eboli presumibilmente, mentre di siti nella zona Nord non se ne parla ancora. Infine, il capitolo licenziamenti. L’azienda, con la ratifica dell’accordo in Regione, ha acconsentito al ritiro della procedura di licenziamento, mentre rimarrà in vigore quella per la mobilità per consentire ad alcune unità lavorative di cessare il rapporto di lavoro con l’azienda poiché intenzionati al pensionamento. «Si tratta di poche unità – conclude Botte – mentre ai lavoratori, oltre alla cassa integrazione, che sarà pari a circa il 50% dello stipendio, l’azienda verserà un contributo di 100 euro lorde come incentivo».

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