Fonderie a Sardone, decidono i giudici

Sul trasferimento nei Picentini si attende il verdetto del Consiglio di Stato. Ma cresce il fronte del “no”

La questione della delocalizzazione delle Fonderie Pisano è un tema non del tutto archiviato per i cittadini di Giffoni Valle Piana, lo testimonia il fatto che tutti i candidati alla carica di sindaco prendono le distante da questa situazione politicamente incresciosa. La vicenda del trasferimento dell’insediamento industriale di Fratte in terra picentina nasce nel 2012, quando la giunta di Giffoni approvò una delibera nella quale individuava Sardone, come sito idoneo per gli opifici industriali, sollecitando manifestazioni di interesse da parte delle aziende che volessero insediarsi. Rispose Pisano che opzionò un contratto preliminare d’acquisto un’area di centomila metri quadrati. Qualche mese dopo, però, l’amministrazione, guidata dall’allora sindaco Paolo Russomando, cambiò idea e bloccò la variante urbanistica che avrebbe consentito alle industrie di aprire.

Un anno dopo, nel 2013 la proprietà si vide respingere dagli uffici comunali l’istanza presentata per la “preventiva acquisizione di un parere di coerenza del programma delocalizzativo con gli atti di indirizzo comunale”. Pare infatti che l’intervento proposto contrastava con gli indirizzi che nel frattempo erano stati adottati dall’esecutivo. Da qui è iniziato un lungo braccio di ferro giudiziario dinanzi ai giudici del Tar, tra il Comune di Giffoni e gli imprenditori salernitani. Nell’esposto è stato addebitato al Comune «un repentino mutamento di rotta».

I giudici amministrativi, lo scorso mese di settembre hanno dato ragione al Comune di Giffoni Valle Piana, accogliendo tra l’altro, l’impossibilità di adottare varianti fino all’adozione del nuovo piano urbanistico. I giudici hanno inoltre sottolineato che la delibera di giunta con cui si apriva agli insediamenti industriali non poteva ritenersi vincolante per l’ente. Ora, però, il giudizio pende dinanzi al Consiglio di Stato dove sarà esaminato nel merito. I tempi quindi per porre fine a questa vicenda sono lunghi.

A ribadire la contrarietà all’insediamento del polo industriale di Fratte a ridosso del comune di Pontecagnano Faiano, è anche il sindaco Ernesto Sica, il quale oggi pomeriggio alle 16 nell’ex tabacchificio Centola parteciperà al terzo appuntamento sulle tematiche ambientali; in questa circostanza il primo cittadino approfondirà la questione delle Fonderie Pisano.

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