Fondazione, scontro sul bilancio

Ravello, Di Palma chiede gli atti e dall’ente replicano: sono sul sito internet

RAVELLO. Il consigliere consiliare di minoranza, Ulisse Di Palma, chiede ufficialmente i bilanci della Fondazione Ravello, ma dall’organismo rispondono che i resoconti economici sono pubblicati da tempo sul sito.

Non trova pace, nella “città della musica”, lo scontro politico che ruota attorno all’ente presieduto dall’ex ministro Renato Brunetta, che organizza anche il Ravello Festival e che, ultimamente, è stato destinatario di un finanziamento di ben 4 milioni di euro dalla Regione. E proprio i cospicui fondi pubblici, molto probabilmente, hanno spinto il rappresentante della minoranza a pretendere un resoconto dettagliato delle spese. Stavolta, però, sembra quasi di assistere al gioco delle tre carte.

Perché se da un lato (leggi Fondazione) sostengono che i bilanci, seppure non con le singole e specifiche voci di spesa, siano stati sempre visibili a tutti, addirittura sul web, dall’altro si pensa che la pubblicazione possa essere avvenuta solo dopo la richiesta. Insomma anche in questo caso si sarebbe di fronte ad un mistero che, però, ben presto dovrà essere svelato.

E se nel frattempo il direttore di Villa Rufolo, Secondo Amalfitano, che è anche il ruolo di segretario generale dell’ente, attraverso la sua pagina Facebook sciorina date, certificati di motori di ricerca e invita a cliccare su siti che documenterebbero l’esatta pubblicazione, Di Palma passa al contrattacco, criticando i vertici della Fondazione e caldeggiando le dimissioni. «Mi chiedo – evidenzia il capogruppo di “Ravello nel cuore” – quale male possa esserci nel voler conoscere lo stato dell’arte di una gestione che, vale la pena ricordarlo, è solo pubblica».

A detta di Di Palma, infatti, l’abitudine di non rendere pubblici i bilanci andrebbe avanti da tempo. «Un malvezzo – rimarca – non di ora, in quanto il segretario comunale di Ravello, in una nota dell’11 settembre del 2013, indirizzata al segretario generale della Fondazione, Secondo Amalfitano, testualmente faceva rilevare che agli atti del Comune non esisteva nessun documento contabile dell’organismo».

Perciò secondo l’esponente della minoranza è «risibile il maldestro tentativo di far apparire me come visionario e poco attento, perché a detta degli interessati i bilanci si troverebbero pubblicati on line sul sito della Fondazione. Basti ricordare che la mia prima richiesta di bilancio risale al 19 agosto del 2013».

Gaetano de Stefano

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