Fondazione, fumata nera per l’elezione dei vertici

Ravello, è scontro sull’eventuale presidenza da affidare a Domenico De Masi Se ne riparlerà venerdì mentre Canfora getta acqua sul fuoco: «Tutto a posto»

RAVELLO. La Fondazione Ravello non ha ancora il suo presidente. Il Consiglio generale d’indirizzo (Carlo Alemi, Caterina Miraglia, Giuseppe De Mita, Domenico Palladino, Gianpaolo Schiavo, Lelio Della Pietra, Giuseppe Liuccio, Giuseppe Canfora e Antonio Bottiglieri) che avrebbe dovuto esprimere la nuova governance dell’Ente, infatti, si è risolto con un nulla di fatto. Dunque da Santa Lucia, dove l’organismo s’è riunito, su convocazione del commissario ad acta, Raffaele Scognamiglio, s’è levata una fumata nera. E solo nella prossima seduta sarà svelato l’arcano. Assenti Alemi, Palladino e Miraglia, all’ordine del giorno era prevista la nomina del presidente e degli altri organi della Fondazione. E tutti davano per scontato che dal cilindro sarebbe spuntato il nuovo presidente. Ma così non è stato. «Nulla di strano - evidenzia il presidente della Provincia Canfora - ci siamo aggiornati e ci rivedremo domani o al massimo venerdì. In quell’occasione sarà eletto il presidente. È iniziato un nuovo percorso, dopo i diktat di Caldoro. Ci siamo confrontati e abbiamo stabilito la procedura». Ed è fiducioso pure Paolo Vuilleumier, presidente per pochi giorni, poi dimissionario nell’intento, non riuscito, di far ritornare la pace nella città della musica. «Spero che il Cdi – commenta il primo cittadino - nella sua pienezza e in tempi brevi, possa avviare al più presto un cammino di rinnovamento nell’esclusivo interesse dello sviluppo del nostro territorio».

Ma comunque l’aria di guerra continuerà a spirare su Ravello. Soprattutto se, a quanto pare, ci sarà un ritorno di Domenico De Masi. Che sicuramente vorrà togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Perché l’addio del sociologo, uno dei padri fondatori del progetto Ravello, assieme all’attuale plenipotenziario della Fondazione, Secondo Amalfitano, non è stato molto cordiale, per usare un eufemismo.

Tra De Masi e Amalfitano, infatti, finito l’idillio, è cominciato una vero e proprio conflitto, senza esclusione di colpi bassi. E adesso, nel caso in cui De Masi ritornasse a guidare la Fondazione, la defenestrazione potrebbe riguardare Amalfitano.

Che attualmente ricopre le funzioni di segretario generale e di direttore di Villa Rufolo. D’Altronde un De Masi bis è l’ipotesi più probabile, a meno di clamorose sorprese dell’ultima ora, in quanto sostenuto dalla maggioranza del Consiglio d’indirizzo (Schiavo, Della Pietra, Liuccio, Canfora e Bottiglieri) e, precisamente, dai rappresentanti di Comune di Ravello e Provincia. E inoltre è un candidato gradito pure al presidente della Regione, Vincenzo De Luca.

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