«Fitti alti, servizi scarsi», gli studenti Erasmus bocciano Salerno

Sono venuti dall'estero. Studiano in città. Sono ragazzi universitari che partecipano al progetto Erasmus. Ecco le loro "pagelle" sulla qualità di vita salernitana. Maria (Polonia): da Fisciano non ci sono molte corse per ritornare a casa. Constantin (Romania): da noi le stanze sono in condizioni decisamente migliori

• Arrivano dal Belgio, dalla Francia, dalla Romania, alcuni di loro anche da oltre oceano come Pablo, studente argentino innamorato dell’Italia, per vivere a Salerno un’esperienza unica nella vita, quella offerta agli studenti universitari dal progetto Erasmus. La maggior parte di loro ha scelto la nostra cittá per via del clima mite, del mare e della proverbiale simpatia.

• Non solo. Anche per l’accoglienza della gente del Sud, per i racconti positivi dei loro compagni tornati in patria dopo aver vissuto qualche mese al campus universitario ubicato a Fisciano di giorno e nei locali della movida di via Roma di notte.

• Una volta arrivati qui, il loro entusiasmo giovanile ha dovuto fare i conti con le difficoltá che una cittá come Salerno, pur bella, accogliente e a misura di studente, ha loro inevitabilmente presentato. Il primo scoglio che i ragazzi si sono trovati a dover affrontare è stato quello relativo alla ricerca di un appartamento. Sono pochi, infatti, quelli che riescono a rientrare nelle graduatorie per l’assegnazione delle residenze universitarie e così, per tanti di loro, scatta la ricerca del posto letto in cittá. «In Polonia con quello che paghiamo per una stanza riusciremmo a prendere in affitto un intero appartamento», dicono Laura Czarnotta e Barbara Niklasinska, 21 e 22 anni, ormai quasi al termine della loro esperienza salernitana.

• Dello stesso avviso Ory Alexandru Constantin, proveniente dalla Romania. «In Belgio le stanze sono più costose - afferma invece Bruce Verburgh, 20 anni, studente di Design - ma gli appartamenti sono in condizioni decisamente migliori. Gli stabili sono più nuovi e tenuti molto meglio. Qui le case che affittano a noi studenti sono spesso vecchie e malridotte». • Una volta trovato un posto dove trascorrere i mesi lontano da casa, sorge un altro problema, fondamentale per chi, per ovvie ragioni, non ha né auto né scooter per muoversi: i mezzi. «Una tragedia», esordisce Maria Trytko, 22 anni, polacca e studentessa di Ingegneria. «Gli autobus non rispettano gli orari, si va alla fermata sperando che prima o poi ne passi qualcuno - le fa eco la connazionale Laura - e durante gli ultimi periodi di sciopero spesso capitava che da Salerno riuscivamo ad arrivare a Fisciano ma poi non c’erano corse per ritornare a casa senza alcun preavviso».

• Aggiunge Ory: «Eppure il costo dell’abbonamento non è dei più bassi». Altra nota dolente la condizione delle spiagge salernitane: «Una cittá di mare non dovrebbe offrire spiagge così sporche e degradate», afferma Pablo, interpretando il sentire comune dei suoi compagni. E se il cibo, i paesaggi, la tranquillitá di Salerno, definita da tutti una cittá sicura, sono i suoi fiori all’occhiello per i ragazzi, una bacchettata va ai loro coetanei salernitani «un po’ chiusi e poco inclini a stringere rapporti di amicizia con noi stranieri», a detta di Miriam Cruz Cárdenas, di Siviglia. «Solo chi ha fatto il progetto Erasmus all’estero parla inglese», aggiunge Jordan Bel di Lione. Ed è Katrin Ruschenpohler, 22 anni, tedesca, a lanciare un appello al sindaco De Luca: «Uno dei problemi più sentiti da noi Erasmus è quello della mancanza di autobus notturni in cittá. Si spendano tanti soldi per le luci natalizie, dovrebbero essere usati per migliorare i trasporti, un servizio necessario per la comunitá».
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