denuncia alla capitaneria di porto 

Fisherman club attacca i lidi: «Libero l’accesso alle spiagge»

Che alcune porzioni di spiaggia, anche se c’è un lido che ha una concessione, debbano essere libere e accessibili da chiunque viene stabilito in maniera chiara da una legge nazionale del 2009. La...

Che alcune porzioni di spiaggia, anche se c’è un lido che ha una concessione, debbano essere libere e accessibili da chiunque viene stabilito in maniera chiara da una legge nazionale del 2009. La norma sancisce che la battigia, in totale 5 metri dal mare alla spiaggia, debba poter essere liberamente frequentata per sostare o, anche semplicemente, per passeggiare. Così, però non accade sugli arenili salernitani dove palafitte di discutibile senso estetico e protezioni di varia natura negano a turisti e bagnanti l’accesso dalla spiaggia, costringendoli di fatto a entrare dai lidi.
A protestare per questa situazione anche con una denuncia formale alla Capitaneria di Porto è l’associazione Fisherman Club Salerno che si occupa di pesca amatoriale ma anche di sport e tempo libero. «Chi detiene una concessione non è il proprietario della spiaggia», commenta il presidente Antonio Venosi. «Sui nostri arenili cittadini – spiega - si possono notare comportamenti non edificanti di titolari di concessioni ad uso balneare che, con vergognose costruzioni più o meno autorizzate, palizzate e realizzazioni cantieristiche, sono un esempio da non seguire per la promozione e valorizzazione dei nostri arenili. Turisti e villeggianti costretti come bestiame in anguste spiagge libere, sapientemente immobilizzati dalle copiose e invalicabili barriere che arrivano fino al mare».
A questo si aggiunge, «l’occupazione permanente della battigia con palafitte, ombrelloni fissati in maniera permanente e sdraio, che oltre ad impedire ogni movimento, destano preoccupanti dubbi sulla sicurezza». In caso di un soccorso urgente, ad esempio mancano gli spazi per una semplice barella. Inoltre, in questi casi, Salerno sarebbe un unicum, visto che nella confinante Pontecagnano le prescrizioni vengono rispettate alla lettera. «In quasi tutti i Comuni italiani a vocazione turistica, vedi Versilia e riviera Adriatica , sono ormai molti anni che la riqualificazione degli arenili è fonte di attrattiva e volano turistico e il rispetto delle normative vigenti in materia non fa altro che ampliare le potenzialità di sfruttamento turistico dei luoghi e delle coste. Purtroppo sembra che, sui nostri arenili, tutto ciò sia negato da un uso evidentemente “privatistico” della concessione demaniale e lesivo nei confronti di tutti coloro che non siano “abbonati” o comunque avventori permanenti degli stabilimenti balneari cittadini. Non c’è cosa più che naturale e soddisfacente nel poter passeggiare sull’arenile senza intralcio, godendo del paesaggio e delle possibilità che ne derivano dall’approccio corretto all’uso dei servizi offerti da eventuali titolari di concessione ad uso ricreativo o balneare, e quindi godersi appieno la giornata al mare». Basterebbe, come accade in altri contesti apporre dei poco invasivi paletti con dei cordoncini a delimitare lo spazio in concessione rispetto allo spicchio di bagnasciuga libero. L’unica deroga alla norma nazionale riguarda proprio la Campania che, con legge regionale, stabilisce per le spiagge più corte, sotto i 20 metri, una riduzione a 3 metri dal mare lo spazio di spiaggia libera. Norme pensate soprattutto per i paesi della Costiera amalfitana, ma che nulla riguardano le dimensioni delle spiagge salernitane. E c’è un altro problema che fa rilevare il Club Fisherman che riguarda chi si diletta con la pesa sportiva di fatto negata anche la sera ma non ai pescatori di frodo. Su questo tema l’associazione lancia un appello a tutti i cittadini «a segnalare le barriere sugli arenili, vietate dal Codice della Navigazione e dai regolamenti comunali e aiutare le Autorità nel fermare il fenomeno di bracconaggio ittico, segnalando luci e fari in mare».
Eleonora Tedesco
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