LA POLEMICA

Fisciano, staffetta tra parroci: i fedeli protestano

Don Virginio “dirottato” a Campagna, affisso un messaggio all’ingresso della chiesa di Villa: «No a preti di scarto»

FISCIANO - Niente “parroci di scarto” a Villa di Fisciano. È il messaggio che un gruppo di fedeli ha voluto lanciare con tanto di striscione sistemato all’ingresso della chiesa di Sant’Andrea, in cui sembrano rivolgersi direttamente alla diocesi Salerno-Campagna- Acerno. La mini-protesta è stata messa in atto nei giorni scorsi ed è legata, a quanto emerso, alla figura di don Virginio Cuozzo . Quest’ultimo per circa tre anni è stato alla guida della parrocchia dei Santi Andrea e Lorenzo, che comprende le frazioni di Villa e Pizzolano. Un periodo peraltro poco fortunato, specie in quanto attraversato dall’emergenza Covid, eppure il sacerdote sembra aver lasciato il segno tra i suoi parrocchiani. Al punto che questi ultimi, diffusa la notizia secondo cui il prete era in procinto di essere trasferito altrove (nella fattispecie sarebbe destinato a Quadrivio di Campagna) hanno reagito senza troppi complimenti.

«Meglio una parrocchia senza parroco che con un parroco di scarto»: questa la scritta in bella mostra sul portone della chiesa, accompagnato da alcuni hashtag eloquenti: #abbandonati, #delusi, #siamostanchidiesserepresiingiro e per finire #bellandi svegliati. Il riferimento è proprio all’imminente avvicendamento tra il sacerdote e il suo successore (i rumors parlano di don Enrico Pagano ). I fedeli avrebbero voluto manifestare l’insofferenza per un cambio che avviene nel momento in cui il rapporto con il parroco “uscente” si è ormai consolidato. Lo striscione, in ogni caso, non ha avuto vita lunga, anche perché qualcuno dei promotori dell’iniziativa ha temuto che il messaggio fosse un po’ ambiguo, potendo sembrare rivolto allo stesso don Virginio Cuozzo. Si è creato quindi un piccolo equivoco, a quanto pare già rientrato. Resta invece la stoccata rivolta all’arcivescovo di Salerno, monsignor

Andrea Bellandi , in merito alla staffetta al timone della parrocchia.

Il prete, dal canto suo, non ha voluto commentare una scelta che, ha precisato, spetta solo all’arcidiocesi, limitandosi ad aggiungere: «Obbedisco solo al vescovo». Quanto al lavoro svolto in tre anni difficili ha invece sottolineato «le iniziative che siamo riusciti a portare avanti nonostante la pandemia, tra cui messe e celebrazioni all’aperto mantenendo sempre le giuste distanze».

Francesco Ienco