Firma falsa, chiesto il processo per Rinaldi

L’ex comandante dei vigili di Capaccio Paestum siglò un documento sugli abbattimenti a Fiumicello con il nome di un altro

CAPACCIO PAESTUM. La firma su un’informativa era falsa: chiesto il rinvio a giudizio per l’ex comandante della Polizia locale di Capaccio Paestum, Antonio Rinaldi, che attualmente riveste il ruolo di dirigente responsabile dell’Area II. L’udienza è stata fissata per il 18 maggio dal giudice per l’udienza preliminare, Renata Sessa. La richiesta di rinvio a giudizio è invece del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Salerno, Maurizio Cardea.
I fatti risalgono al 2011. Secondo l’accusa, Antonio Rinaldi avrebbe falsamente sottoscritto un’informativa sullo stato degli interventi di demolizione di opere abusive realizzate lungo il fiume Fiumarello in località Torre di mare a Capaccio Paestum. L’ex comandante avrebbe apposto la firma del suo sottufficiale, Natale Carotenuto, quest’ultimo in qualità di estensore dell’informativa. L’oggetto della vicenda, dunque, è la sigla apposta sulla firma dell’estensore. Per il presunto reato di falso in atti pubblici, commesso da un pubblico ufficiale, il pm Cardea ha richiesto il rinvio a giudizio. A sostegno dell’accusa anche una perizia calligrafica eseguita d’ufficio.
Gli abbattimenti sul Fiumarello, iniziati nel 2010, furono realizzati a seguito delle ordinanze che erano state emesse dall’allora sindaco Pasquale Marino. Almeno una quindicina le demolizioni eseguite all’epoca nell’area del demanio fluviale, con addebito delle spese ai proprietari delle opere abusive, mirate al ripristino dell’originario stato dei luoghi, fino alla sorgente, al fine di ripristinarne gli argini per complessivi 300 metri. Le demolizioni, che furono disposte dalla Procura di Salerno, interessarono baracche, recinzioni, alloggi rurali, cancelli, muri divisori, tettoie, erette su area demaniale a ridosso del fiume denominato Fiumarello. Le indagini all’epoca furono eseguite, per l’accertamento dell’occupazione abusiva del demanio, dalla Forestale di Foce Sele e dalla Polizia locale, diretta d’allora dal comandante Antonio Rinaldi, sotto la direzione del sostituto procuratore Roberto Penna.
L’amministrazione procedette con gli abbattimenti in danno grazie a un mutuo di 100mila euro contratto con la Cassa depositi e prestiti, avviando concrete azioni di lotta alle cementificazioni selvagge, dando seguito a numerose disposizioni emesse dalla Procura di Salerno, in seguito alla condanne della Corte di Appello a carico degli autori degli abusi edilizi. Gli abbattimenti per un periodo furono sospesi a causa dei ricorsi dei titolari dei manufatti abusivi sul Fiumarello. Ma il Comune si oppose ai ricorsi e vinse, dunque le demolizioni ripresero. Tra i manufatti demoliti anche una parte di una sala ristorazione di un hotel, diverse recinzioni, piazzali in cemento, una fontana costruita su una sorgente e unità abitative.
Angela Sabetta
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