Fiom, Salerno fa le prove di “coalizione sociale”

La segreteria provinciale vicina alle posizioni del leader nazionale Landini Giovedì prossimo si riunisce il direttivo per la manifestazione del 28 marzo

SALERNO. La Fiom Cgil di Salerno è col segretario Maurizio Landini. O almeno lo è la gran parte della segreteria provinciale, i cui componenti lo scorso fine settimana sono stati a Roma per prendere parte alla tanto discussa riunione confederale nella quale il segretario ha inteso confrontarsi con i propri delegati provenienti da tutta Italia rimarcando la necessità di lavorare concretamente alla piattaforma rilanciata nei giorni scorsi affinchè si costruisca «una coalizione sociale fatta di lavoratori, studenti, precari, disoccupati e migranti, capaci di realizzare un reale cambiamento delle politiche economiche e sociali».

Il tutto con una imprescindibile e fondamentale precisazione, da parte della Fiom Cgil di Salerno - in linea con quanto ribadito anche a livello nazionale - «né Landini, né la Fiom hanno intenzione di diventare un partito. Vogliamo solo assolvere a quello che è il compito primario del sindacato».

«Abbiamo già manifestato la necessità di aprire una fase straordinaria di discussione con le lavoratrici e i lavoratori e nel paese condividendo la proposta di predisporre un progetto di legge di iniziativa popolare per un nuovo statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori attivando la consultazione di tutti gli iscritti, oltre che di intraprendere un percorso referendario abrogativo della recente legislazione in materia di lavoro» ha spiegato il segretario provinciale della Fiom, Matteo Buonagiunto.

Proprio per avviare questo percorso di consultazione è stato convocato, per il prossimo 19 marzo al Centro Sociale, un Direttivo provinciale nel corso del quale si discuterà con tutti i delegati delle aziende della provincia di Salerno. Contestualmente saranno organizzate assemblee nei luoghi di lavoro e incontri aperti sul territorio, in vista della mobilitazione nazionale Fiom Cgil di sabato 28 marzo a Roma.

«Stante poi l’attuale situazione di attacco ai diritti del lavoro e il processo autoritario di riforme istituzionali che stanno cancellando nei fatti il ruolo il ruolo di rappresentanza e mediazione previsti dalla nostra Costituzione - ha spiegato Francesca D’Elia, della segreteria provinciale della Fiom di Salerno - si condivide il fatto che la prosecuzione una mobilitazione capace di realizzare un reale cambiamento delle politiche economiche e sociali del Governo deve avvenire offrendo un terreno di riunificazione del mondo del lavoro attraverso la costruzione di un’ampia coalizione sociale». Prevista anche una settimana di mobilitazione a partire dal 19 marzo con un pacchetto di 4 ore di sciopero per realizzare iniziative territoriali in difesa dell'occupazione, dei diritti e del lavoro e assemblee. «La posizione di Landini - ha sottolineato invece Nicola Forlano, referente della Fiom dell’area di Battipaglia - è più che condivisibile. Se c’è un modo di portare in luce le istanze di chi ormai non trova più espressione, è nostro dovere farlo. Ed andremo avanti dritti per la nostra strada perché questo è il compito del sindacato».

La voce è la stessa anche dall’agro, attraverso le parole di Maurizio Salsano: «In un momento storico in cui il sindacato è poco considerato- ha rilevato- è bene che si mettano in campo azioni più forti e più incisive. Ascolteremo non solo i lavoratori ma tutte le componenti della società e porteremo le loro istanze ad essere ascoltate».

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