Finita l’occupazione, oggi si torna in aula

La protesta è rientrata dopo quattro giorni. Decisivo l’incontro tra rappresentanti d’istituto, docenti, genitori e dirigente

Un lenzuolo posto sulle scale, sopra un segno e una parola, entrambi scritti con una vernice rossa, un colore questo da sempre associato alle proteste e alla passione. Forse un caso o forse no. Quello che però colpisce del manifesto, creato dal collettivo degli studenti del liceo classico “Tasso” di Salerno, è la parola “war”, tradotto “guerra” associata al simbolo della pace. E qui la libera interpretazione di ognuno potrebbe dar vita a diversi scenari, ma quello che poi resta e lascia anche un pò l’amaro in bocca ai protagonisti di questa vicenda sono i motivi che hanno portato ad una frattura, sicuramente sanabile, tra gli studenti e la preside Carmela Santarcangelo che ha fatto da sempre del dialogo il suo punto di forza.

Negli ultimi giorni, infatti, uno degli istituti considerato fiore all’occhiello della città si è ritrovato in un vortice di incomprensioni legate all’organizzazione della didattica, che hanno poi mosso una parte degli studenti ad occupare la scuola. «Scuola occupata» questo hanno urlato più e più volte gli studenti ieri mattina, anche se nel tardo pomeriggio “l’emergenza” è rientrata dopo un lungo e acceso dibattito tra i rappresentati di istituto, i genitori, i docenti e lo stesso dirigente scolastico. Da questa mattina, infatti, le lezioni dovrebbero riprendere regolarmente. A tenere banco ieri, però, il documento, scritto dagli studenti, e arrivato sul tavolo della presidenza giovedì scorso e che come incipit riportava un imperativo di diciotto punti che il dirigente avrebbe dovuto immediatamente approvare. «Ho preso visione di tutti i punti del documento che mi è stato consegnato» commenta la preside Carmela Santarcangelo.

«Ho risposto punto per punto e in maniera dettagliata ad ogni loro richiesta facendo ovviamente delle precisazioni e questo pomeriggio darò loro una copia del documento. Io sono disponibile a tutto, soprattutto al dialogo con loro». E aggiunge: «Va specificato che di molte delle richieste dei ragazzi, però, ne avevamo già discusso con i docenti l’anno scorso» conclude la preside visibilmente meravigliata dai motivi e dai modi in cui è stata portata avanti la protesta.

Non sono mancati i disagi, dal momento che ieri mattina alcune aule e laboratori sono stati trovati allagati e danneggiati. «I motivi che ci hanno portato ad essere sul piede di guerra non sono solo quelli legati all’edilizia scolastica ma anche alle criticità che noi riscontriamo a livello didattico», racconta una studentessa che però vuole restare nell’anonimato, un pò come tutti gli altri studenti che sostano davanti la scuola.

Anche se ieri mattina alcuni alunni, su richiesta anche dei propri genitori, sono entrati in classe a fare lezione. Insomma una scuola, al quarto giorno di protesta, che si è svegliata divisa e non compatta. «Spesso noi studenti passiamo tutti i pomeriggi a scuola e questo pregiudica la nostra condotta perché non riusciamo a studiare bene quando torniamo a casa» commenta un ragazzo del terzo anno. In realtà il “Tasso” ha introdotto le quote di autonomia, ossia dei potenziamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riferimento alle attività di laboratorio e a ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa.

Agli studenti è richiesto un monte di quaranta ore annuali per questo tipo di attività, quindi si tratta di un rientro una volta a settimana. Va specificato che il liceo classico ubicato a piazza San Francesco è una delle due uniche scuole in Italia, insieme al “Parini” di Milano, all’avanguardia rispetto a questo potenziamento. Che però sembra non piacere affatto agli studenti, che rivendicano un’organizzazione differente della didattica e la possibilità di avere degli spazi propri per la ricreazione.

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