la sentenza d’appello 

Finanzieri corrotti, tre condanne 

Assolto dopo 10 anni un quarto militare. Ora può tornare in servizio

Tre condanne ma anche un’assoluzione giunta dopo dieci anni nel processo d’appello per i quattro finanzieri coinvolti in un’inchiesta su presunti intrecci tra camorra, imprenditoria e pubblici ufficiali corrotti. I giudici del secondo grado hanno deciso una pena di 4 anni e 8 mesi per il 58enne Massimo Proietti di Agropoli, il 48enne salernitano Pier Carmine Oliviero e il 62enne Lorenzo Landi di Mercato San Severino. Assolto, invece, Claudio Fracconio Calanni, che in primo grado era stato condannato a una pena di ventisei mesi che gli era costata la sospensione dal servizio.
Il blitz che ha dato origine al processo scattò il 9 gennaio del 2007 e fece scalpore proprio per il coinvolgimento dei finanzieri. Furono accusati di aver imposto ai titolari di alcuni esercizi commerciali della Piana del Sele il noleggio degli apparecchi di videopoker, in cambio di laute ricompense che sarebbero state elargite da imprenditori legati al clan Pecoraro-Renna. Sott’accusa finirono anche quegli imprenditori, che si sarebbero così garantiti l’installazione dei loro videopoker senza ostacoli sul territorio e al contempo avrebbero dirottato introiti all’organizzazione malavitosa.
Proietti (all’epoca dell’arresto già sospeso per un’altra vicenda giudiziaria relativa a un furto di sigarette a Vallo della Lucania) era accusato di aver ricevuto generi alimentari e somme di denaro fino a 10 milioni per volta in cambio di informazioni sui controlli nei locali. Altrettanto grave era la posizione degli altri due finanzieri arrestati, Piercarmine Oliviero e Lorenzo Landi. A loro carico c’erano accuse di aver ricevuto mazzette o altre utilità (cartoni di olio, pomodori, birra e tagliaerba) per chiudere un occhio sulla gestione di imprese ed attività commerciali legate alla criminalità. Ora una parte di quelle accuse è finita in prescrizione o venuta meno.
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