Finanziamenti per infrastrutture «A Sud di Bologna non arrivano»

La denuncia del segretario regionale della Feneal Uil, Luigi Ciancio, dopo il decreto legge sulla stabilità «Il ministro Passera continua sulla falsa riga di ciò che hanno fatto i leghisti e Tremonti fino a ieri»

«Nessuno parla più degli investimenti a sud di Bologna», questa la denuncia del segretario regionale Feneal Uil, Luigi Ciancio, dopo aver passato in rassegna i numeri sciorinati dal decretodi legge sulla stabilità 2013, riguardanti le risorse che il Governo intende riservare alle opere pubbliche da realizzare nel Paese. Settecento milioni di euro alla Tav Torino- Lione, circa 1,2 miliardi al sistema Mose di Venezia, 300 milioni di euro per la manutenzione della rete stradale, 300 milioni di euro per la manutenzione straordinaria della rete su ferro e ulteriori 700 milioni di euro per la prosecuzione delle opere ferroviarie, questa, in breve, «la lista della spesa prevista dal Governo che si va ad aggiungere a quella stilata dalle passate delibere dell’ultimo ventennio con il 98 per cento delle risorse e dei decreti in appannaggio e in favore dei poteri e delle aree forti del Paese»,, afferma Ciancio, che sottolinea la forte disparità di trattamento tra Nord e Sud d’Italia.

«Ciò che ci colpisce in questo decreto – continua il segretario regionale degli edili Uil –del sindacato - anche se in questo caso si tratta solo di 2 miliardi di euro di risorse per le opere del Nord, è che ormai nessuno parla più degli investimenti a sud di Bologna. A questo punto diventa pleonastico, oserei dire fastidioso, anche per chi scrive, ricordare che si continuano ad investire le risorse di tutti i contribuente solo in alcune aree del Paese».

E poi l’affondo al “ministro dello sviluppo del nulla”: «Il signor “Passerà”, che crede di accreditarsi come il nuovo, non fa altro che continuare sulla falsa riga di quello che hanno fatto i leghisti e Tremonti fino a ieri». Questa l’accusa mossa all’esponente del Governo che, a detta del segretario camapano della Feneal Uil, sembra tenere in pochissima considerazione i bisogni del Mezzogiorno. «Ricordiamo al sempre attento presidente della Repubblica, al primo ministro e al ministro dello Sviluppo – aggiunge, poi, provocatoriamente Ciancio – che, in alcune aree geografiche, i cittadini-utenti-contribuenti attendono invano l’ammodernamento, la messa in sicurezza e la realizzazione di alcune infrastrutture indispensabili per lo sviluppo locale e nazionale. Continuare, quindi, ad agire in modo duale significa creare i presupposti definitivi per far fallire l’intero Paese e lasciare intere generazioni senza lavoro o con una sola alternativa: l’emigrazione».

E poi l’ultima constatazione amara, la cifra del baratro in cui il Sud rischia di sprofondare: «Lo sanno questi autorevoli esponenti della vita pubblica italiana – dice Ciancio rivolgendosi ai membri dell’Esecutivo - che i vettori dei treni della penultima e ultima generazione non possono oltrepassare Salerno perché l’elettrificazione è fatiscente?».

Fiorella Loffredo

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