Inchiesta re mida 

Finanziamenti a false onlus, tutti rinviati a giudizio

Sarà il collegio di giudici della Seconda sezione penale a trattare il processo ad Angelo Villani, l’ex presidente della Provincia di Salerno. Per l’inchiesta “Re Mida” sul sistema di finanziamenti...

Sarà il collegio di giudici della Seconda sezione penale a trattare il processo ad Angelo Villani, l’ex presidente della Provincia di Salerno. Per l’inchiesta “Re Mida” sul sistema di finanziamenti ad associazioni e onlus per false manifestazioni culturali. Il gup Maria Zambrano, del Tribunale di Salerno, nel sciogliere la riserva, ha rinviato tutti al dibattimento che sarà incardinato il prossimo 25 giugno. Negli anni sono stati dispersi soldi pubblici per circa 1 milione di euro a sostegno di iniziative inesistenti. All’ex presidente Villani è contestato, in particolare, un solo “prelievo” irregolare di fondi: quelli presi dal capitolo di spesa per la “Borsa mediterranea del turismo archeologico”. La cifra contestata è di 28mila euro, denaro utilizzato per i manifesti della sua campagna elettorale nel 2009. A scoperchiare il “pentolone” fu il successore di Villani alla guida di Palazzo Sant’Agostino. L’onorevole Edmondo Cirielli, una volta insediatosi, scoperte le anomalie contabili, istituì una commissione di verifica e dalla relazione finale emersero le irregolarità di natura penale.
Secondo la Procura, il “deus ex machine” del sistema fraudolento era Vittorio Aliberti, factotum dell’allora presidente Villani. Altra figura chiave la responsabile contabile dell’ufficio di presidenza, Giovanna Musumeci, anche lei patteggiato la pena. Questi due hanno definito le loro posizioni con riti alternativi. Per Aliberti, invece, c’è un altro capo di imputazione che si riferisce ad un finanziamento di 70mila euro. Tra gli imputati figurano Fulvio Aliberti (padre di Vittorio) e Mario Bisogno, ex marito di Giovanna Musumeci. Completano l’elenco Luigi Calenda, dirigente del settore finanziario, Michele Cammarota dell’ufficio di presidenza, Luigia De Carolis e l’imprenditore Nicola Fortunato. (m.l.)
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