Salerno

Filomena, la forza di dire basta diventa un libro VIDEO

Premiata l'autobiografia della Lamberti. la donna fu sfigurata con l'acido dal marito

 “C’era una volta una bambina vispa e gioiosa. Una monella in perpetuo movimento, piccola, magra ma forte e libera. Mai genitori e nonni riuscirono a domarla”. Inizia così il breve racconto con cui Filomena Lamberti, la 55enne salernitana che nella notte del 28 maggio 2012 venne sfigurata dall’acido solforico che suo marito le gettò in faccia dopo averla svegliata, ha partecipato all’edizione 2015 del premio “Amori dalla cenere”, istituito da Codere Italia Spa e l’artista parmense Caterina Orzi, arrivando a vincere il primo premio.

Protagonista del primo lavoro letterario della donna, che mai si era confrontata con la scrittura finora facendo di mestiere tutt’altro, è Lucia, il suo alterego, la donna che da bambina “crebbe nella luce, tra i monti e il mare della Costiera, fra i primi palpiti del cuore, nella speranza del bello, nell’attesa dell’amore che un giorno arrivò e disse: «Sposami. Avremo dei figli, lavoreremo, staremo sempre insieme. Vieni con me»”.

Lucia andò. E con essa anche Filomena. Ma poi?
«Poi cominciò l’inferno. Durato trent’anni. Il principe buono, come lo definisco nel mio racconto, si era trasformato in un tiranno: un tiranno stupido, arrogante e ignorante. Geloso senza motivo, spesso ubriaco, violento. Poi io dissi “basta” e in cambio ebbi una bottiglietta d’acido addosso».

Quante operazioni ha subito finora?
«Diciotto ma la strada è ancora lunga. E io non ho paura. Ora sono libera, finalmente. Anche se la mia vista non è più quella di una volta e la gente, quando mi incontra per strada e scorge il mio viso sfigurato, si gira dall’altra parte per non guardare le mie cicatrici, la mia pelle bruciata».

Ha deciso di intitolare il suo racconto “Un'altra vita”. Com’è la sua nuova vita?
«Non è semplice ma è finalmente fatta di tutte quelle cose che per le donne normali, che vivono in una coppia normale, sono scontate. Certo, è un’altra vita che non mi aspettavo quando ero bambina, ma vado avanti nonostante le mille difficoltà che devo affrontare per sopravvivere».

Suo marito è stato condannato a 18 mesi di reclusione. Ne ha scontati solo 13 per buona condotta e ora è libero. Lo ha mai più visto?
«No, mai più. Dovrebbe versarmi ogni mese 500 euro di mantenimento ma non ho mai avuto un soldo e mi trovo in grande difficoltà. Per di più, nonostante mi sia stata comprovata un’invalidità al 76 per cento, l’Inps non mi versa la pensione perché all'istituto risulta che io ricevo soldi dal mio ex marito. Insomma, oltre il danno la beffa.».