madre aggredita

Figlio violento, slitta interrogatorio

Il magistrato attenderà che le condizioni mentali migliorino

Dovrà essere ascoltato nei prossimi giorni dal magistrato, compatibilmente con le sue condizioni mentali, S. B., 43 anni, il nocerino indagato per il tentato omicidio della madre, arrestato due notti fa mentre con due coltelli da cucina provava a raggiungere la donna per ferirla.

L’uomo, sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, attualmente è sotto osservazione al reparto psichiatria dell’ospedale di Nocera Inferiore, alle prese con sedativi per controllarne i problemi psichici che sono legati all’uso di sostanze stupefacenti. Appena sarà in condizione, verrà ascoltato dal magistrato.

La notte tra il primo e il due gennaio scorsi, il quarantatreenne ha preso a calci la porta della stanza da letto dei genitori, con i quali vive nella stessa casa in via Federico, anche se spesso conviveva con una donna di Nocera Inferiore: il suo scopo era raggiungere la madre e vendicarsi di averlo messo al mondo. Solo l’intervento disperato del padre, settantenne, che si è frapposto e, avvinghiato al figlio, gli ha bloccato le braccia tenendolo fermo per dieci infiniti minuti, ha evitato che accadese una tragedia. Poi l’arrivo della pattuglia del commissariato nocerino, guidato dal vicequestore aggiunto Giuseppe Marziano, ha risolto la delicata vicenda.

Il fermo per S. B. è arrivato in realtà solo per una lieve ferita riportata da un agente durante la breve colluttazione per disarmare l’uomo, che fu poi subito trasportato con la forza al reparto psichiatrico dell’ospedale “Umberto I”, dove è stato sottoposto al trattamento sanitario disposto dal centro di igiene mentale di Nocera Inferiore.

Secondo le ricostruzioni degli investigatori, con l’inchiesta seguita dal sostituto procuratore Caggiano, il quarantatreenne, che ha precedenti penali per resistenza, guida in stato di ebrezza, detenzione di armi, lesioni e oltraggio, all’improvviso l’estate scorsa avrebbe cambiato atteggiamento in casa, diventando pericoloso e aggressivo e soprattutto manifestando un profondo risentimento nei confronti della madre. Forse l’abuso di crack ha poi contribuito a trascinare l’uomo nelle spire della follia, fino all’assalto alla stanza da letto dei genitori e al delirio nei confronti della mamma.

Alfonso T. Guerritore

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