Odissea negli ospedali per un salernitano

MONTECORVINO PUGLIANO

Ferito in un incidente stradale e sballottato fra due ospedali

Il calvario di un ottico salernitano coinvolto in un tamponamento mentre andava al lavoro a Bellizzi. Respinto a Eboli e poi a Battipaglia: ha dovuto chiamare i carabinieri per risolvere il “caso”

MONTECORVINO PUGLIANO. «Sono vittima di un mancato soccorso». Parla un ottico salernitano protagonista di un vero e proprio calvario: coinvolto ieri in un incidente stradale, è stato sballottato da un pronto soccorso all’altro. Emmanuele Potolicchio, 37 anni, di Salerno, è stato lasciato - secondo il suo racconto - in attesa per quaranta minuti all’ospedale di Battipaglia, senza essere né registrato, né visitato, prima di essere trasferito al nosocomio di Eboli «perché le sale operatorie sono chiuse». E non è finita. Ad Eboli, dove non c’è la tac, dopo i primi esami, lo hanno riportato a Battipaglia. Non è uno sketch o un corto comico, è quanto ha vissuto l’ottico dopo essere rimasto coinvolto in un tamponamento sulla Statale 18, tra Bivio Pratole e Bellizzi.
«Stavo andando al lavoro, a Bellizzi - racconta al telefono - a settanta metri dal negozio sono stato tamponato. È intervenuto il servizio 118. Nonostante le mie richieste di essere accompagnato all’ospedale di Salerno, sono stato portato a quello di Battipaglia per competenza».
Erano le 8,40. I soccorsi sono stati celeri e il paziente è arrivato in tempo in ospedale. Gli ambulanzieri lo hanno portato nel reparto di prima emergenza con la loro barella. Ed erano in attesa di riprenderla per continuare il servizio. «Invece sono dovuti restare al mio fianco perché il medico di turno ha detto di trasferirmi ad Eboli dove c’è il reparto ortopedico», spiega Potolicchio. Nell’attesa di questa decisione è rimasto in corridoio. Calvario finito? Macché. Ad Eboli è stato un’altra mezzora in ambulanza per rimandarlo indietro a fare la tac. «Non ce l’ho fatta più - sbotta Emmanuele, ancora con la rabbia in corpo - ho preso il mio cellulare ed ho chiamato i carabinieri dall’ambulanza».
Solo allora lo hanno registrato e gli hanno fatto i primi accertamenti. A Battipaglia, però, è dovuto tornare per la tac. Completato l’esame, è rientrato a Eboli per la diagnosi e le successive dimissioni. Nell’andare avanti e indietro si sono fatte le cinque del pomeriggio. Finalmente è uscito dall’ospedale. Per sua fortuna non è grave la diagnosi come si era ipotizzato in mattinata. Nell’immediatezza dell’incidente si temeva la rottura di una vertebra con il rischio di una lesione polmonare. «Se fosse stati stato in condizioni di pericolo di vita, mi hanno sballottato da un ospedale all’altro incuranti del rischio che potevo correre», denuncia.
La vicenda non la considera chiusa. «Assolutamente no - dice Potolicchio - mi rivolgerò a un avvocato e presenterò una denuncia perché l’odissea che ho vissuto non deve ripetersi». A suo avviso ci sarebbe stato un mancato soccorso al primo ospedale. Ad ogni modo, il problema della Tac rotta al “Maria Santissima dell’Addolorata” di Eboli è un’assurdità.
Massimiliano Lanzotto
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