l’assistenza sanitaria

Ferie estive e poco personale, l’ospedale rischia il collasso

La direzione rassicura che non ci saranno accorpamenti, ma lieviteranno i costi per il ricorso ai medici esterni

Con l’avvicinarsi delle ferie estive dei dipendenti aumenta la preoccupazione per i disagi legati alla cronica carenza di personale sanitario dell’ospedale “Santa Maria dell’Olmo”.

Ad avanzare le proprie perplessità sulle difficoltà che l’ospedale dovrà affrontare nei prossimi mesi di giugno, luglio e agosto sono gli stessi infermieri e medici del nosocomio. Dalla direzione sanitaria – anche nel corso delle riunioni al Comune - è giunta più volte una rassicurazione sul fatto che in estate tutti i servizi saranno erogati e nessun reparto sarà chiuso o accorpato.

Ogni cosa, dunque, dovrebbe rimanere invariata.

Questo grazie alla conferma dei nove infermieri operanti a Cava, assunti a tempo determinato dall’azienda ospedaliera universitaria “Ruggi D’Aragona” negli ultimi mesi ed i cui contratti sono stati prorogati fino al prossimo 30 agosto.

Data, questa, che coincide con la fine del periodo critico. Ma anche grazie al massiccio uso degli straordinari del personale infermieristico già assunto al “Santa Maria dell’Olmo” ed all’ausilio dell’Alpi (Attività libero professionale intramuraria) per i medici. Quest’ultima soluzione, in particolare, è la più dispendiosa e, per questo, anche la più disapprovata dai sindacalisti di settore.

Più voci, infatti, negli ultimi mesi hanno criticato l’Alpi che arricchisce in maniera abnorme i medici provenienti da altre strutture ospedaliere i quali, per coprire i turni in altri plessi, ricevono compensi d’oro. Tra gli altri a puntare il dito sulla pratica dell’Alpi è la segretaria provinciale della Cgil Sanità Margaret Cittadino.

«Al “Santa Maria dell’Olmo” interi reparti si reggono sull’Alpi – spiega – Tra questi c’è la divisione di ostetricia che, a causa della grave carenza di organico, sarebbe destinata a chiudere se non ricorresse ai turni di dottori provenienti da altri ospedali ».

Ma anche la divisione delle emergenze, secondo la Cittadino, è in difficoltà.

E la metodologia per garantire i servizi sarà sempre la stessa: ricorrere agli straordinari per medici ed infermieri. Ma quanto costa alla comunità tutto questo? «Più di quanto costerebbe assumere a tempo indeterminato – chiosa la Cittadino – Un dottore in Alpi costa almeno 62 euro all’ora: una cifra altissima se si considera che dodici ore di lavoro di un medico equivalgono ad un mese di stipendio di molti dipendenti».

Alfonsina Caputano

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