la sentenza 

Ferì un maresciallo: assolta grazie alla perizia psichiatrica

Accoltellò un maresciallo dei carabinieri in caserma: assolta perché incapace di intendere e di volere. Il 25 ottobre scorso, in preda a un delirio paranoico, Maria Acanfora, 44 anni, è entrata nei...

Accoltellò un maresciallo dei carabinieri in caserma: assolta perché incapace di intendere e di volere. Il 25 ottobre scorso, in preda a un delirio paranoico, Maria Acanfora, 44 anni, è entrata nei locali della tenenza dei carabinieri di Scafati brandendo un coltello e ha colpito prima l’appuntato Antonio Del Baglivo poi il maresciallo Renato Ambrosanio.
Imputata per tentato omicidio, la donna, difesa dall’avvocato Roberto Acanfora, ha chiesto di essere giudicata con rito abbreviato subordinato alla perizia psichiatrica. Per questo all’esito dell’accertamento, il giudice Paolo Valiante, recepite le conclusioni della perizia, ha accolto pienamente la tesi difensiva. La Acanfora così è stata assolta perché incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Per lei, infatti, è stata disposta la misura di sicurezza della libertà vigilata.
Secondo la ricostruzione dei fatti, la donna, nell’ottobre scorso, dopo aver chiesto di parlare con il comandante Ambrosanio, che da poco ha preso il posto del tenente Saverio Cappelluti trasferito in Toscana, si è recata nell’ufficio del maresciallo. Qui lo ha colpito con un coltello da cucina. La richiesta d’aiuto del maresciallo ha allertato gli altri carabinieri. Ad avere la peggio durante le operazioni messe in atto per immobilizzare la donna è stato un altro carabiniere in servizio a Scafati, Antonio Del Baglivo, anche lui rimasto ferito da un fendente lasciato partire dalla donna che ha provato a difendersi dal blitz dei militari nella stanza del comandante. Ieri è stato confermato che la quarantaquattrenne agiva in stato di incoscienza.(d. g.)
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