L'OMICIDIO

Femminicidio a Pontecagnano, i Borsa: «Ci hanno ammazzata Anna»

Mamma Fortuna sotto la pioggia travolta dal dolore: «Come faccio senza di lei?»

 

PONTECAGNANO FAIANO - La pioggia non ferma le oltre mille persone che, in massa, accorrono già di buon ora, molto prima delle 11, alla chiesa del quartiere Mariconda. Un popolo intero, da Salerno e Pontecagnano Faiano, si stringe attorno alla famiglia di Anna Borsa, uccisa a soli 30 anni dall’ex fidanzato. Ma, neppure davanti a così tanta gente, i genitori della giovane riescono a trattenere il loro dolore. Una disperazione inspiegabile: non riescono a darsi pace di dover dire addio alla loro figlia nel fiore degli anni. Una morte impossibile da accettare quella di una ragazza amata da tutti e che per loro era la «gioia della casa». Mamma Fortuna, papà Ettore e il fratello Vincenzo sono affranti e restano inermi davanti a un dolore che non avrebbero mai immaginato di vivere. All’arrivo della bara bianca, su Mariconda cala il silenzio. Si ascoltano solo le urla, disperate, della madre di Anna: «Che faccio senza mia figlia? Si sono presi mia figlia, come facciamo senza di lei? Figlia mia, figlia mia», la voce travolta dal dolore quando il portellone del carro funebre si apre davanti alla chiesa della Madonna del Rosario di Pompei.

Tocca a Vincenzo, l’altro figlio, sorreggerla, almeno fisicamente. Attorno regna il silenzio: nessuno ha il coraggio di pronunciale un solo verso, lasciandosi andare soltanto alle lacrime. Anche il padre Ettore è distrutto dalla terribile perdita: «Me l’hanno uccisa», urlato sorretto dai parenti mentre la bara entra in chiesa. Ora Fortuna ed Ettore potranno contare solo sul figlio Vincenzo che, in un messaggio rivolto alla sorella e pubblicato sul manifesto della giovane uccisa martedì dall’ex fidanzato, dice: «Sei l’angelo più bello della mia vita». (e. a.)

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