SCANDALO AL “FUCITO”

«Favori in corsia, professore a processo»

Liste truccate e affari, il pm chiede il rinvio a giudizio per il medico-docente Salzano, D’Angelo, Rega, Mercadante e Costa

MERCATO SAN SEVERINO - Favori in ospedale, la procura ha chiesto il processo per il professor Francesco Antonio Salzano , 64enne docente ordinario presso il Dipartimento di medicina dell’Università di Salerno e primario del reparto di Otorinolaringoiatria all’ospedale “Gaetano Fucito” di Mercato San Severino, sott’accusa per abuso d’ufficio, peculato e falso. Chiesto il processo pure per la coordinatrice infermieristica della stessa unità ospedaliera, Francesca D’angelo , 58 anni, di Castel San Giorgio, di Gelsomina Rega e Lucia Mercadante , accusate di furto di medicinali, e Maurizio Costa , amministratore di una clinica privata di Formia, sotto accusa per favoreggiamento nei confronti dell’otorino. Nell’ambito dell’inchiesta, è nelle cliniche che il docente svolgeva le visite private, nonostante fosse primario ospedaliero, con le contestazioni nei confronti del professionista di presunto peculato, per essersi impossessato più volte di un fibrolaringoscopio, acquistato dall’Università di Salerno, sia per fare lezione agli specializzandi in Otorinolaringoiatria sia per le visite ai pazienti.

Salzano è stato docente all’Università di Palermo, a quella del Molise e, dal 2011, a Salerno. È anche membro della società italiana Rinologia. L’inchiesta coordinata dalla pm Anna Chiara Fasano , della Procura di Nocera Inferiore, che s’è avvalsa del supporto dei carabinieri del Nas, ipotizza l’utilizzo del macchinario fuori dall’ospedale per far sì delle visite, ma private o in Alpi (l’attività libero professionale intramuraria), realizzando un ingiusto profitto e causando disservizi al reparto del “Fucito”, secondo le accuse, con visite mediche rinviate per l’assenza dell’apparecchiatura. E poi le indagini sulle false attestazioni per il triennio 2017-2019, necessarie al rilascio dell’esercizio in Alpi, con le certificazioni, arrivate dall’Azienda ospedaliera universitaria “Ruggi” di Salerno, di eseguire le prestazioni in attività libero professionale intramuraria nel suo studio privato, mentre, in realtà, le svolgeva in cliniche convenzionate col Sistema sanitario nazionale. Altra ipotesi investigativa è il presunto peculato legato alle visite mediche in Alpi, guadagnate senza versare la quota parte all’Azienda ospedaliera universitaria, effettuando visite in cliniche e studi privati grazie a contatti diretti con il docente o suoi collaboratori o attraverso i centralini telefonici delle strutture sanitarie, evitando così la prenotazione presso il Cup, con vantaggio economico per sé e danno per l’Azienda ospedaliera “Ruggi”.

Nelle ricostruzioni, la caposala D’angelo avrebbe gestito l’accesso per le prenotazioni dei pazienti da sottoporre ad intervento chirurgico senza tener conto della lista d’attesa stilata dal Cup, inserendo i conoscenti in via prioritaria. Infine, il Nas aveva ricostruito una serie di furti ed episodi di peculato legati a farmaci contenuti nell’armadietto del reparto. Rega e Mercadante, addette alle pulizie, sono accusate d’aver rubato nottetempo, ad aprile 2019, i farmaci dagli armadietti. L’ulteriore accusa di favoreggiamento riguarda invece l’amministratore della clinica polispecialistica “Casa del Sole” di Formia, Costa, perché interrogato dal Nas di Latina sulle prestazioni eseguite dal professore Salzano nella sua clinica dichiarò l’assenza di qualunque rapporto di lavoro o di collaborazione. Ora s’attende la fissazione dell’udienza preliminare.

(a.t.g.)