LA BATTAGLIA LEGALE

Farmacie, un “pasticcio” da tre milioni a Battipaglia

Il Comune rivuole la gestione ma il controllo è ancora in mano al Consorzio. Intanto la vertenza finisce davanti al Tar

BATTIPAGLIA. Tre milioni per riavere le farmacie: 7 anni dopo la delibera consiliare, l’uscita dal Cofaser (Consorzio farmacie servizi) potrebbe costare una fortuna ai battipagliesi. Nel frattempo, il giudice di Nocera rimanda gli avvocati del Comune dinanzi al Tar, che, a sua volta, avevano mandato i legali del Cofaser al cospetto della giustizia ordinaria. E intanto, in barba a ogni delibera, il Consorzio continua a gestire le farmacie.
Una storia infinita, che vede contrapporsi a colpi di atti e faldoni i vertici di Palazzo di Città e quelli del Cofaser. Di mezzo, fior di quattrini e dipendenti che rischiano il posto.

A spiegarlo è Cecilia Francese: «Le farmacie sono ancora nelle mani del Cofaser, che per lasciarle vuole 1 milione di euro per ognuna e chiede che assumiamo il personale che ci lavora». I farmacisti dovrebbero diventare dei dipendenti comunali, ma a Palazzo di Città non si possono fare assunzioni: «Ce lo impedisce il piano di riequilibrio pluriennale», chiarisce la sindaca.
In municipio ora si valuta la remissione in bonis della Ferrara-Pignatelli, attualmente in liquidazione: «Chiediamo di riavere le farmacie per poterle gestire tramite la nostra azienda speciale, in coerenza con quanto prevede la normativa in materia». Parole della prima cittadina, che rilancia: «Questo servizio non lo taglieremo, anzi lo potenzieremo con l’apertura della quarta farmacia, già riconosciuta dalla Regione». In municipio, però, si dovranno attendere i pronunciamenti del Tar, visto che, di recente, gli avvocati del Comune si son visti rigettare il ricorso dal giudice di Nocera.
Palazzo di Città rivuole indietro la titolarità delle tre farmacie, le quote di partecipazione versate al Consorzio, con decurtazione dei danni arrecati col recesso, e chiede alle toghe l’inibitoria alla prosecuzione dell’esercizio farmaceutico consortile a Battipaglia, ritenuto «sine titulo»: si pretende, in tal senso, pure un ristoro per l’attività, considerata illegittima dai legali comunali dal primo gennaio 2012. Era quella la data a partire dalla quale, stando alla delibera del 24 giugno 2010, le farmacie sarebbero dovute tornare all’Ente. E invece, a luglio 2017, le gestisce il Cofaser. Per tutelare gli interessi del Comune, a maggio 2013, il dirigente dell’avvocatura Giuseppe Lullo, su suggerimento dell’allora sindaco Giovanni Santomauro, diede mandato agli avvocati esterni Gaetano Paolino e Stefania Vecchio, ora assessora all’ambiente. Il Cofaser fu istituito tra il ’98 e il ’99 su proposta dei sindaci di Sarno, San Severino e, manco a dirlo, Battipaglia. Il Consorzio, in tutta la provincia, gestisce sette farmacie, tre in città: via Baratta, via Ionio e via Jemma.

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