Farmacia dell’Ente Blitz dell’Antimafia al Comune di Sarno

Passati al setaccio conti e transazioni di tipo finanziario Le forze dell’ordine hanno fotocopiato centinaia di atti

SARNO. Continua l’estate calda del comune. Ieri mattina nuovo blitz dei carabinieri per un nuovo filone d’inchiesta che, questa volta, però, non è legato alle attività strettamente del territorio. Sotto i riflettori della procura è finita la Cofaser, il consorzio di farmacie comunale del quale Sarno fa parte.

I militari erano in sei e si sono presentati in borghese verso le 9,30 e hanno chiesto di parlare col segretario comunale. Sono stati indirizzati verso il facente funzione che ha preso atto della necessità degli inquirenti di estrarre copia degli atti relativi al consorzio. Un intero stipite e tanti faldoni sono stati passati al setaccio dagli investigatori fino a pomeriggio inoltrato e di ogni atto è stata fatta una copia. Chiaramente, c’è mistero per questa nuova operazione e l’obiettivo non è ben delineato, visto che i carabinieri hanno visionato tutti i fascicoli depositati presso il comune. Verbali di assemblea, bilanci, pareri dei revisori dei conti e ogni altro elemento ritenuto utile al loro fine, secondo il mandato ricevuto dal magistrato. Il comune di Sarno è la sede legale della Cofaser, mentre quella amministrativa è a Mercato San Severino. Nel 2012, con il recesso di Battipaglia, l’ente si è ristretto a queste sole due città le cui amministrazioni detengono ciascuna il 50% delle quote. Il capitale conferito è di 180mila euro circa e, quindi, i due comuni detengono quote per circa 90mila cadauno. Il Consorzio gestisce sette farmacie comunali nell’intera provincia e il presidente è Giuseppe Vitale.

Considerata la vastità del raggio d’azione dell’ente, è difficile comprendere da cosa possa essere nata l’indagine, anche se qualche ipotesi è circolata, ma con il relativo beneficio d’inventario. I Carabinieri, infatti, hanno cercato di mantenere la massima riservatezza sull’oggetto del loro operato, guardandosi anche dal parlare con i dipendenti. Qualcuno, però, mormora che, alla base dell’inchiesta, potrebbe esserci un esposto sull’utilizzo delle somme del bilancio oppure questioni di gestione del personale, ma sarà solo la conclusione delle indagini a dire quale sia l’esito, anche oltre queste due voci. L’ipotesi è insorta perché, di recente, ci sarebbe stata una vertenza piuttosto arcigna tra un dipendente e il consorzio.

È possibile, quindi, che i militari abbiano prestato la massima attenzione soprattutto alle scritture contabili, anche se hanno spulciato perfino la corrispondenza, accomodandosi nella segretaria della presidenza del consiglio comunale, come base logistica, per servirsi di un computer e selezionare i documenti. Si tratta di una inchiesta della competenza della direzione distrettuale antimafia.

Gaetano Ferrentino

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