SALERNO

Farmacia dell’Asl in via Leucosia, utenti in fila per ore

Non ci sono neanche i numeri per il turno. La rabbia di un cittadino: «Io, paraplegico, costretto a venire qui e aspettare»

La fila comincia già di prima mattina, quando gli uffici sono ancora chiusi. Ma, per ritirare gli ausili d’incontinenza e antidecubito, e i farmaci e gli alimenti per la nutrizione artificiale, è d’obbligo mettere in preventivo un’alzataccia. Oppure mettersi l’anima in pace e attendere per ore prima che giunga il proprio turno. Gli habitué già lo sanno, e quasi non ci fanno più caso. Per i neofiti, invece, la prima impressione è veramente drammatica: restano scioccati e gridano alla scandalo. Ma, poi, il fiume in piena rientra nel suo alveo naturale e la protesta s’affievolisce. Il medesimo cliché si ripete, quasi con maniacale e sadica puntualità, dal lunedì al venerdì, presso la farmacia dell’Asl in via Leucosia.
In alcuni giorni la ressa è maggiore, in altri, invece, l’utenza non raggiunge numeri da record. Fatto sta, però, che nella stragrande maggioranza dei casi malati e familiari, in paziente attesa, aspettano anche mezza giornata prima di essere chiamati dagli addetti e riuscire finalmente ad entrare nelle “stanze”. Anche perché, se per il “reparto” della nutrizione artificiale si può prenotare il proprio turno attraverso il classico “numerino”, di fronte, a meno di dieci metri, invece, vige il sistema dell’autogestione. In pratica, chi arriva per ultimo deve informarsi su chi lo precede e regolarsi di conseguenza. E, qualche volta si verificano anche incomprensioni o dispute

Erminio Garofano, residente nel quartiere Europa, è paraplegico per via di una frattura vertebrale ed è tra i tanti che è costretto ad attendere pazientemente, a dispetto della sua condizione fisica, il suo turno, con i conseguenti disagi. «Da un anno – spiega – sono obbligato a venire personalmente. Prima non era così, in quanto funzionava, e anche bene, la consegna a domicilio. Bastava telefonare ad un numero verde per prendere accordi». Adesso, purtroppo, la situazione è mutata radicalmente e anche chi, come Garofano, ha difficoltà di deambulazione, è obbligato alla “trasferta” presso la farmacia dell’Asl.