Farmacia comunale, Pd in campo

Baronissi, il segretario De Salvo lancia l’idea di una petizione contro la vendita

BARONISSI. Sulla questione della farmacia comunale, che l’amministrazione comunale intende vendere mediante asta pubblica, interviene il Partito democratico in particolare il segretario cittadino, Serafino De Salvo, che definisce l’intera vicenda come “avventata e scellerata”. «Vendendo ad un privato la farmacia comunale - spiega il segretario De Salvo - si sottrarrà un servizio di riferimento per i cittadini di Baronissi, soprattutto per i meno ambienti dato che i costi dei farmaci sono fuori mercato perché destinati ad una funzione sociale e non meramente finalizzati a far lucro». De Salvo pone l’accento sulla tutela sociale: «A Baronissi i servizi alla persona sono stati già ridotti drasticamente, non c’è assistenza domiciliare per anziani e disabili e le politiche sociali sono ridotte al lumicino. Da qualche mese non c’è più la figura della guardia medica, che prima si trovava nei locali di via Ferreria, ed ora si opera per far scomparire anche l’ultimo baluardo di aiuto per le fasce deboli come la farmacia comunale».

«Il primo cittadino -aggiunge Serafino De Salvo - afferma che la vendita della farmacia comunale è necessaria per rispettare il patto di stabilità a cui tutti gli enti devono attenersi. Eppure penso che esisterebbero altri modi per non sforare il suddetto patto, come tagliere le spese destinate ai 4 segretari del sindaco che costano al Comune 120mila euro annui». «Molti cittadini mi hanno manifestato il loro disappunto per la vendita della farmacia comunale, perciò intendo contattare Bruno Di Nesta, neo presidente del Consorzio Farmaceutico Intercomunale, per capire cosa ne pensa - conclude - Poi, a stretto giro il Pd farà un giro per le frazioni proponendo una petizione da presentare al Comune».

Martina Galdi

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