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«Falsificati i dati sui ricoveri per chiudere l’ospedale»

ROCCADASPIDE. «Dati falsificati e modificati ad arte per garantire la sopravvivenza di altre strutture sanitarie». La denuncia è del vicesindaco Girolamo Auricchio che, carte alla mano, stigmatizza...

ROCCADASPIDE. «Dati falsificati e modificati ad arte per garantire la sopravvivenza di altre strutture sanitarie». La denuncia è del vicesindaco Girolamo Auricchio che, carte alla mano, stigmatizza quelle che ritiene «manovre mirate alla chiusura dell’ospedale di Roccadaspide» nell’ambito della rimodulazione prevista nel nuovo Piano regionale di programmazione sanitaria. Auricchio è convinto della sua tesi, ed è determinato a difendere la struttura diventata un indispensabile punto di riferimento per tutta la popolazione che risiede nella Valle del Calore, Alburni ed alto Cilento. «In più occasioni - afferma - ho chiesto al commissario per la sanità Polimeni di conoscere i criteri e le linee guida utilizzati per la stesura della bozza di riorganizzazione della rete ospedaliera depositata in Regione. Ho chiesto le motivazioni di ordine sanitario, economico e tecnico poste a fondamento della decisione di ridimensionare drasticamente l’ospedale di Roccadaspide. Come pure ho chiesto di avere copia del numero degli accessi annui al pronto soccorso degli altri ospedali campani, questo a seguito di dati alterati riportati nel decreto commissariale (33/2016), che sicuramente hanno determinato il mantenimento di alcuni presidi con meno prestazioni e accessi nella classificazione di ospedale di base con pronto soccorso a svantaggio del nosocomio di Roccadaspide con prestazioni molto superiori. Richieste, che non hanno avuto riscontro». Per Auricchio non ci sarebbe corrispondenza tra i dati ufficiali del 2015 del Pne (Programma nazionale esiti) del Ministero, e quelli contenuti nel Piano regionale di programmazione della rete ospedaliera. «Roccadaspide registra 13.055 accessi. Oliveto Citra - spiega Auricchio - da 11.847 dati ufficiali del Pne, diventano nel Piano 15mila accessi, che gli consente di conservare il pronto soccorso. I presidi di Eboli e Battipaglia avrebbero fatto fronte nel 2015 a oltre 40mila accessi al pronto soccorso, a fronte dei 33.242 risultanti nel Pne per Eboli e 37.504 per Battipaglia. Il tutto a svantaggio del nostro ospedale».©RIPRODUZIONE RISERVATA