Falsi invalidi, 45 arresti Sequestri per un milione

Smascherati finti ciechi e paralitici: incassavano pensioni da 350 a 900 euro La “mente” era un dipendente dell’Asl 1. Coinvolti due consiglieri di municipalità

NAPOLI. Sono usciti dai portoni nascosti da copricapo e giubbotti. Qualcuno infilando la testa sotto il pigiama. Altri, ufficialmente paralitici, a gambe levate per guadagnare le auto dei carabinieri. Tutti falsi invalidi, molte donne, smascherati e arrestati all’alba dai militari dell’Arma. In 44 sono finiti ai domiciliari, uno in carcere, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Inps.

I carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare su richiesta dei pm, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco. Che indagano anche su due consiglieri della municipalità di Poggioreale, legati da parentela a molti degli arrestati. Sequestrati 34 appartamenti e beni mobili per un milione di euro. Le pensioni oscillavano da 350 a 900 euro a seconda della patologia, soldi che finivano sul conto corrente di imitatori senza scrupoli di autentici infermi. Così gli investigatori hanno accertato che chi aveva gravi problemi polmonari correva a perdifiato praticando footing e chi risultava paralitico nei registri, andava su due piedi a incassare la pensione o al supermercato. Ciechi o paralitici, comunque attori a delinquere.

Mente e passepartout per incassare l’indennità, secondo la procura, è Nunzio Nicola De Marco, 60 anni, dipendente dell’Asl Napoli 1 nel distretto di piazza Nazionale, già in carcere dal 6 novembre scorso e ora raggiunto da una nuova sfilza di accuse: truffa ai danni dello Stato, contraffazione di pubblici sigilli, falsità materiale e ideologica, corruzione in concorso. La sua laboriosità non è sfuggita agli investigatori, insospettiti da una pratica che a Napoli non conosce fine. Dal 2009, anno di inizio indagini, quando i carabinieri di Posillipo diretti dal luogotenente Tommaso Fiorentino arrestarono Salvatore Alajo, ex consigliere della municipalità di Chiaia, sono 350 le persone arrestate e 14 i milioni in beni bloccati a garanzia della restituzione del denaro. De Marco aveva il compito di consegnare alla municipalità e all’Inps i verbali della commissione esaminatrice, di cui era segretario. Oltre a quelli autentici, l’impiegato consegnava anche i verbali taroccati. Bastava un timbro. E il dipendente faceva recuperare ai falsi pensionati anche gli arretrati che, secondo accordi prestabiliti, finivano come “premio” nelle sue tasche attraverso un giro di assegni che coinvolgeva parenti e amici degli indagati, ignari di tutto. Due i sistemi usati: taroccare con falsi timbri i decreti delle commissioni con patologie inventate o sostituire i decreti delle persone realmente malate con quelle sane.

Ferruccio Fabrizio

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