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Falsi braccianti Boom nell’Agro

I dati del direttore regionale dell’Inps. «La crisi ha provocato anche una riduzione delle assunzioni in nero»

«Prendere a lavorare persone in nero significa comunque avere bisogno di nuovi lavoratori e questo, evidentemente, sta venendo meno». È questa l’analisi di Maria Grazia Sampietro, direttore regionale dell’Inps della Campania, che si occupa delle indagini sul lavoro sommerso: un lavoro che, negli ultimi mesi, comincia anch’esso a scarseggiare.

I dati parlano chiaro: nel 2011 sono stati accertati 2504 lavoratori in nero in Campania, mentre quest’anno il dato si ferma a 2284. Questo nonostante l’intensificarsi delle attività di controllo rispetto all’anno precedente. «Il segnale chiaro che emerge - conferma la Sampietro - è che la crisi sta facendo venire meno anche il lavoro sommerso. Le imprese non assumono più ma magari prima facevano ricorso a lavoratori senza contratto, evadendo. Ora anche questo mercato illegale sta subendo un forte rallentamento».

E così dopo l’economia «ufficiale», quella che entra negli indicatori nazionali ed europei, a Napoli rischia di collassare anche quel tessuto del sommerso, quell’arte di arrangiarsi che, al limite dell’illegalità, aveva tenuto a galla una fetta di popolazione. Il quadro, quest’anno, è ancora più chiaro anche grazie alla forte sinergie istituzionale messa in campo dall’Inps che, con la collaborazione della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti, riesce ad avere un controllo maggiore sulla realtà delle imprese campane.

Nel 2012, spiega la direttrice regionale, l’Inps ha proseguito anche la lotta ai falsi invalidi, scoprendo nella sola Campania con 330 persone che percepivano in maniera illegittime pensioni di invalidità. E c’è anche un nuovo fronte, molto pesante per le casse pubbliche, che sta impegnando gli ispettori dell’Inps. «Si tratta dei falsi braccianti agricoli - spiega la Sampietro - da inizio anno ne abbiamo individuati 38.000: sono persone cioè si fingono lavoratori dell’agricoltura disoccupati per intascare l’indennità che ammonta a 3000 euro all’anno. Le zone interessate sono soprattutto quelle delle provincia di Salerno, in particolare l’agro nocerino-sarnese, ma anche nella provincia di Napoli, in particolare nel nolano e nella zona di Castellammare di Stabia».