False carte d’identità Scattano due arresti Si cerca il “regista”

Il raggiro scoperto da una dipendente dell’ufficio Anagrafe «Quel documento ce l’ha dato uno che frequenta il Comune»

Un giro di falsi documenti di identità col timbro del comune ceduti a stranieri in cambio di soldi: c’è questo dietro l’arresto effettuato l’altra sera dagli agenti della Polizia municipale guidati dal comandante Cosimo Polito. In manette sono finiti El Moufid Nourddine, 35enne di originario del Marocco, e­ Taran Niton, 32enne del­ Bangladesh, entrambi residenti a Campolongo. I due sono stati accusati di possesso e fabbricazione­di documenti falsi.

Giovedì El ­Moufid Nourddine si è presentato allo sportello dell’Ufficio anagrafe del comune per un certificato di residenza. L’impiegata, mentre stava per rilasciare l’atto, ha chiesto al marocchino un documento di identità. Il 35enne ha così esibito una carta d’identità valida per l’espatrio.

L’attenzione della dipendente è caduta ­subito sul nome dello sconosciuto funzionario che aveva firmato il documento per conto del sindaco, tal Pasquale Zannone, ed una serie di altre incongruenze. L’impiegata accortasi che aveva tra le mani un documento falso ha subito allertato il­centralino della polizia municipale. Sul posto sono giunti gli agenti che dopo aver verificato la falsità del ­documento, hanno condotto l’uomo al comando. La storia si è complicata quando il marocchino ha tirato in ballo Taran Niton, indicato come la persona che aveva fatto da mediatore per il rilascio - dietro compenso -del documento di riconoscimento.

Scavando ancora­ più a fondo gli agenti hanno scoperto che la carta d’identità falsa era stata data a­Niton da un cittadino italiano che, ha detto, frequenta gli uffici del Comune. In tarda serata il pm di turno, la dottoressa Guarino della Procura della Repubblica, ha autorizzato la polizia locale ad effettuare le perquisizioni a casa dei fermati dove però non è stato trovato materiale idoneo alla riproduzione e falsificazione di documenti.

I due stranieri, dopo le ­formalità di rito, sono stati trasferiti ­presso la casa circondariale di Salerno,­ a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Intanto le indagini degli agenti guidati dal comandante Polito continuano: bisogna fare luce su una serie aspetti poco chiari dell’intera vicenda. Ed in particolare se esiste o meno il fantomatico “uomo che frequenta il Comune” che avrebbe ceduto la carta d’identità falsa. Il sospetto è che dietro l’arresto dei due cittadini stranieri si possa celare una vera e propria organizzazione criminale specializzata nel confezionamento di documenti contrtaffatti poi rivenduti ad extracomunitari che risiedono sul territorio ebolitano. Se ne saprà di più questa mattina quando i due, difesi dall’avvocato Pastorino, saranno sentiti in carcere.

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