ferito il commerciante

Fallita la rapina con le pistole giocattolo

Tentano la rapina con pistole finte, ma il commerciante non ci casca. Due malviventi con il viso travisato da un passamontagna, sono entrati in un negozio di giocattoli. Erano quasi le 21 dell’altra...

Tentano la rapina con pistole finte, ma il commerciante non ci casca. Due malviventi con il viso travisato da un passamontagna, sono entrati in un negozio di giocattoli. Erano quasi le 21 dell’altra sera in via Antonio D’Arco, una traversa che sbuca su viale Amendola. Sotto la minaccia delle due pistole, perfette riproduzioni di quelle originali, insistevano sul titolare affinché aprisse la cassa. Lui non ha ceduto e, alla fine, lo hanno colpito con il calcio dell’arma giocattolo. Il commerciante se l’è cavata con quattro giorni di prognosi.

Quello denunciata ai carabinieri della compagnia di Eboli, diretta dal tenente Luca Geminale, è il copione delle tante rapine che accadono sul territorio. In modo particolare in questo periodo dell’anno. I malviventi sono entrati con irruenza nel locale, cercando di far scena sul proprietario. Nelle mani brandivano quelle pistole che, all’occhio di un inesperto potevano incutere timore. Non al commerciante che ha riconosciuto i modelli quali riproduzioni non offensive. Di fronte alla riluttanza del titolare dell’esercizio commerciale, i malviventi hanno mostrato i muscoli. Volevano a tutti i costi fargli aprire la cassa. Lui ha resistito agli attacchi. Alla fine lo hanno colpito con il calcio di una delle pistole giocattolo. E sono fuggiti.

La rapina è fallita. I rapinatori sono dovuti andare via a mani vuote, rinunciando al bottino che avevano già immaginato. Prima di andare via hanno colpito il commerciante. L’uomo ha dovuto far ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale “Maria Santissima dell'Addolorata”. Sul fronte investigativo sono al lavoro i carabinieri che sono partiti proprio dalla ricostruzione fornita dalla vittima. Un valido aiuto, in questi casi, può arrivare dai sistemi di sicurezza della zona. L’occhio di una telecamera potrebbe aver ripreso i rapinatori in fuga, magari senza travisamento. Si cercano tutti quei dettagli, all’apparenza indifferenti, che possono in qualche modo aiutare gli investigatori a risalire all’identità dei malviventi.

Massimiliano Lanzotto

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