Fallimento e falsi a Sala: dodici indagati

Prestanome per trasferire i beni della ditta che vendeva veicoli. Sequestri per oltre 400mila euro. Evasione da 1,5 milioni

SALA CONSILINA. Associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie di reati in materia fallimentare. È questa l'ipotesi di reato contenuta nei cinque avvisi di conclusione delle indagini preliminari emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro nei confronti di persone residenti nel comune di Sala Consilina; falso in concorso invece è l'ipotesi di reato per altre sette persone, tra queste anche il titolare di una agenzia di pratiche automobilistiche operante nel comune di Sassano. Sono stati inoltre posti sotto sequestro preventivo beni mobili ed immobili per un valore di 400mila euro.

L'attività investigativa ha preso il via nel 2010 ed è stata condotta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Sala Consilina comandata dal tenente Giuseppe Mosca e dagli uomini della Sottosezione della Polizia Stradale di Sala Consilina agli ordini dell'ispettore capo Rufino Tortora.

Gli indagati avrebbero distratto beni (costituiti in veicoli e somme di denaro) di pertinenza di una storica società di vendita di veicoli, con sede nel comune di Sala Consilina che da qualche tempo era stata dichiarata fallita. Stando a quanto emerso dai riscontri delle indagini, le persone coinvolte approfittando dello stato di insolvenza dell’azienda, attraverso la formazione di documenti ideologicamente falsi (certificati di proprietà, carte di circolazione e dichiarazioni di vendita) avvalendosi di prestanome o persone inesistenti, avevano creato delle società parallele nelle quali trasferire fraudolentemente i beni aziendali dell’impresa insolvente nell’intento di continuare a svolgere l’attività imprenditoriale in danno della curatela fallimentare.

In totale le persone coinvolte nell'inchiesta sono 12. Oltre ai 5 soggetti nei confronti dei quali è stata ipotizzata l'associazione a delinquere, ve ne sono altri 7 che dovranno rispondere a vario titolo di concorso nel reato di falso. Inoltre, quattro degli indagati sono stati deferiti alla Procura di Lagonegro per omessa presentazione della dichiarazione annuale ai fini Ires e Iva nell’ambito di una verifica fiscale eseguita nei confronti della società in questione. Accertamenti dai quali sono emersi 1 milione e 500mila euro di redditi non dichiarati e 300mila Euro di Iva non versata.

Erminio Cioffi

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