il rapporto sogeea

Faldoni ancora da esaminare Frutterebbero 35 milioni di euro

A oltre trent’anni dalla prima legge sul condono edilizio, la 47/85 varata dal Governo presieduto da Bettino Craxi, in Italia rimangono ancora 5.392.716 domande da evadere: si tratta di poco più di...

A oltre trent’anni dalla prima legge sul condono edilizio, la 47/85 varata dal Governo presieduto da Bettino Craxi, in Italia rimangono ancora 5.392.716 domande da evadere: si tratta di poco più di un terzo rispetto al totale di quelle presentate, che ammonta a 15.431.707. Il dato emerge dal rapporto del centro studi Sogeea, illustrato nei mesi scorsi in Senato in occasione del convegno “Trent’anni di condono edilizio in Italia: criticità, prospettive e opportunità”. Il dossier è stato redatto reperendo i dati di tutti i capoluoghi di provincia, di tutti i Comuni con una popolazione superiore ai 20mila abitanti e di un campione ponderato e rappresentativo del 10 per cento di quelli con popolazione inferiore a tale cifra. Tra i territori presi in esame nel salernitano, quella cittadina è sicuramente la situazione più eclatante, ma pendenze si registrano pressocchè ovunque. Stando al rapporto Sogeea, a Salerno città sono state presentate, complessivamente, 17.300 istanze di condono edilizio così suddivise: 13mila nel 1985, 3mila nel 1995 e 1300 nel 2003. Quelle ancora da evadere sono 9.200: 7mila risalenti al 1985, 1600 al 1995 e 600 al 2003. Il totale delle somme da incassare da parte dell’ente pubblico è pari a 34 milioni e 868mila euro: in questa voce rientrano 11 milioni e 500mila euro di oneri concessori, 17 milioni e 480mila euro di oblazioni, 2 milioni e 392mila euro di diritti di istruttoria e 3 milioni e 496mila euro di diritti di segreteria. In provincia, il Comune più virtuoso è quello di Mercato San Severino: sono solo 258 le pratiche di condono edilizio da chiudere a fronte di 1892 faldoni presentati nelle tre tranche: 1114 nel 1985, 499 nel 1995 e 279 nel 2003. La somma da incassare è di 977mila euro, tra oneri concessori (322mila), oblazioni (490mila), diritti di istruttoria (67mila) e diritti di segreteria (98mila). Maglia nera, invece, per Sarno, dove le pratiche ancora da evadere sono 4373 su un totale di 6386 istanze presentante: 3599 nel 1985, 1709 nel 1995 e 1078 nel 2003. In questo caso le somme da incassare sono pari a 16 milioni e 573mila euro. Il Comune di Ravello è invece alle prese con 729 faldoni su 1188 presentati nelle tre annate. In cassa potrebbero arrivare 2 milioni e 762mila euro. A Pontecagnano Faiano sono 1030 su 2787, mentre la cifra da ricevere è di 3 milioni e 903mila euro. Sulla stessa linea Angri, con 1147 istanze da visionare su un totale di 4295: in questo caso la somma è di 4 milioni e 347mila euro. Buona la performance di Nocera Superiore: 623 le pratiche da analizzare su 2449. In cassa si aspettano 2 milioni e 361mila euro. Sulla stessa linea anche Amalfi: in giacenza troviamo 620 richieste di condono edilizio su 1083, che frutterebbero 2 milioni e 349mila euro, mentre a Nocera Inferiore sono in attesa di risposta 1159 domande su 4655 (la somma da incassare è di 4 milioni e 392mila euro). Ad Agropoli, quelle da evadere sono 1823 su 3873 (l’importo sfiora i 7 milioni), a Scafati sono 2238 su 4650 (la somma da incassare è di 8 milioni e 482mila euro). Sono invece 484 i fascicoli in archivio a Battipaglia su un totale di 3032 pratiche. Frutterebbero un milione e 834mila euro. «A livello nazionale si può stimare che i mancati introiti per le casse del nostro Paese siano pari a 21,7 miliardi di euro – ha spiegato Sandro Simoncini, presidente di Sogeea – Il dato si ottiene sommando quanto non incassato per oneri concessori, oblazioni, diritti di istruttoria e segreteria, sanzioni da danno ambientale. Per dare un’idea più precisa dell’entità di tale cifra si possono fare alcune proporzioni: stiamo parlando di denaro equivalente a circa 1,4 punti del Pil italiano oppure pari a due terzi della legge di stabilità 2015 o ancora in linea con il Pil dell’Estonia».

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