Expo blindato per il rischio antagonisti

A un giorno dall’inaugurazione arrivano 2.600 agenti di rinforzo. Nuovi blitz a Milano, sequestrate maschere antigas

ROMA. Ad un giorno dall’inaugurazione dell’Expo, Milano appare blindata. 2.600 agenti sono arrivati da Roma come “rinforzo” a quelli già destinati al semestre Expo. In tutto, 3.200 uomini vigileranno sull’inaugurazione. Perché il giorno più temuto è proprio quello di domani, quando è prevista la presenza di decine di capi di Stato e di governo oltre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

A Milano oltre ai leader mondiali, sono attesi “black bloc” provenienti da tutta Europa per la manifestazione del primpo maggio indetta dal fronte antagonista europeo. Sono in arrivo da Francia, Germania, Spagna e Grecia. I blitz della questura contro i presunti appartenenti all’area No-Expo sono quotidiani. «Il sistema di prevenzione funziona» ha annunciato il ministro dell’Interno, Alfano, sottolineando però che «nessun paese è comunque a rischio zero».

Dopo la “liberazione” dei 26 ragazzi francesi e tedeschi fermati l’altra mattina in una casa occupata nel quartiere Giambellino dove sono state trovate anche molotov, mazze e caschi, ieri gli agenti hanno denunciato altre 12 persone, nove italiani e tre tedeschi. Sono accusati di occupazione abusiva (erano in un altro appartamento di edilizia popolare occupato), ma l’obiettivo della questura non sono gli sgomberi, ma di prevenire scontri e violenze in vista dell’inaugurazione dell’Expo. Uno di loro, un cittadino tedesco, è stato arrestato: nella sua auto è stato trovato un kit per fabbricare molotov.

L’attenzione è rivolta dunque soprattutto sul quartiere del Giamballino, dove si presume che i “black bloc” stiano trovando ospitalità nelle case occupate dagli anarchici del gruppo “base di solidarietà popolare”. Ieri è stato trovato un borsone con maschere antigas, caschi e picconi.

Poliziotti e vigili del fuoco sono anche arrivati all’aeroporto di Bresso per sgomberare uno degli hangar, il 39, dove altri ragazzi si erano accampati. L’atmosfera è dunque tesa a Milano in queste 24 ore che mancano alla cerimonia di apertura dell’esposizione universale.

Ma sono mesi che il Viminale sta mettendo a punto il piano per garantire la sicurezza dell’evento che per sei mesi metterà l’Italia sotto gli occhi del mondo. Le disposizioni del capo della polizia Alessandro Pansa sono state già diramate e i soldi stanziati all’inizio dell’anno con una spesa che già supera i 90 milioni di euro. Il piano di vigilanza è stato calibrato con l’avanzamento dei lavori e in base alle segnalazioni di allarme.

Al momento, non sembra arrivata alcuna segnalazione particolare, ma è evidente che il terrorismo jihadista è tenuto sotto la massima attenzione. È stata prevista una sorveglianza fissa 24 ore su 24, con l’utilizzo di 600 militari, per vigilare un’area di oltre cinque chilometri quadrati. Il percorso esterno ai padiglioni dell’Expo sarà invece tenuto sotto controllo da 200 uomini per turno (800 al giorno). I varchi pedonali saranno quattro e 225 tornelli, sette quelli per i veicoli. Per entrare bisognerà passare sotto il metal detector, anche le autovetture saranno sottoposte ai raggi x. Le ore considerate più a rischio sono dalle 23 all’una di notte quando l’Expo chiude e cominciano ad entrare veicoli per l’approviggionamento delle merci ed il ritiro dei rifiuti. 37 tonnellate da portare via ogni notte, su 257 tonnellate di cibo che verranno consumate quotidianamente. Previsto il passaggio di 700 veicoli nelle 24 ore. Su tutto vigilerà una sala di controllo all’interno dell’Expo. Decine di telecamere manderanno continuamente informazioni. Ma ora il primo ostacolo da affrontare è l’inaugurazione. Domani.

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