la sentenza 

Ex sindaco condannato per una tangente

È stato condannato a un anno e due mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena, l’ex sindaco di Sant’Anastasia, Carmine Esposito, accusato di aver intascato una tangente dal titolare...

È stato condannato a un anno e due mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena, l’ex sindaco di Sant’Anastasia, Carmine Esposito, accusato di aver intascato una tangente dal titolare di un’azienda del settore dei rifiuti titolare di un appalto bandito dall’ente. Il politico, di professione medico, era difeso dagli avvocati Vincenzo Maiello e Antonio De Simone.
I fatti contestati risalgono al 14 dicembre 2013 quando Esposito, allora sindaco in carica, finì in manette in flagranza di reato, trovato in possesso di 15mila euro in contanti versatigli dall’imprenditore della Gpn, ditta impegnata nel servizio di igiene urbana in città. Fu lui a raccontare di avergli consegnato il denaro, prima di costituirsi parte civile e successivamente a ritirarsi dal procedimento dopo la derubricazione del reato iniziale da induzione indebita a chiedere o promettere utilità a tentativo non consumato. La sentenza è arrivata al termine del processo a Nocera Inferiore.
Il politico inizialmente finì sottoposto a misura cautelare, con il successivo divieto di dimora a Sant’Anastasia. Il pm Lenza aveva chiesto di due anni di reclusione in sede di requisitoria, con il ribasso disposto dai giudici presieduti dal presidente del collegio Raffaele Donnarumma. Inizialmente il procedimento riguardava anche il funzionario comunale Luigi Terracciano, con il successivo stralcio. Nel corso del procedimento Esposito ha risarcito il Comune di Sant’Anastasia con la somma di 25mila euro e lo stesso imprenditore con settemila euro. Nel corso del dibattimento il collegio difensivo aveva sostenuto l’infondatezza dell’impianto accusatorio, ritenendo illegittime le prove, e dando battaglia sulle ricostruzioni accusatorie.(a. t. g.)
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