RIMOZIONE DELL’AMIANTO

Ex materassificio di via Catania Consegnate le firme

Consegnate a Palazzo di Città le 105 firme per la rimozione dell’amianto dall’ex materassificio di via Catania. Nella mattinata di ieri, gli ambientalisti del Comitato civico e ambientale, insieme a...

Consegnate a Palazzo di Città le 105 firme per la rimozione dell’amianto dall’ex materassificio di via Catania. Nella mattinata di ieri, gli ambientalisti del Comitato civico e ambientale, insieme a qualche residente, si sono recati a Palazzo di Città e hanno presentato la petizione al sindaco Cecilia Francese, al segretario comunale Brunella Asfaldo e al dirigente del settore tecnico Pasquale Angione. Una «denuncia cautelativa», si legge, «a tutela della salute dei residenti». E gli abitanti di via Catania non s’accontentano dell’incapsulamento: vogliono che l’asbesto sia rimosso. Si tratta, scrivono i residenti, di «un materiale fibroso che provoca danni irreversibili», visto che «teoricamente anche una sola fibra può causare il mesotelioma pleuro e altre patologie mortali» e «un’esposizione prolungata nel tempo aumenta esponenzialmente la possibilità di contrarle».

Il bene è stato affidati al clero battipagliese, che realizzerà all’interno della struttura un polo territoriale per la carità. «I tecnici del Comune - dissero i sacerdoti - hanno verificato che non v’è presenza d’amianto danneggiato».

Ed è quando le fibre vengono sprigionate nell’aria per effetto di qualsiasi sollecitazione che l’asbesto diviene realmente pericoloso. A cagion di ciò, per la bonifica dell’area non è stata richiesta la rimozione, ma da Palazzo di Città ritengono sia sufficiente l’incapsulamento.

«L’amianto danneggiato c’è - ha ribattuto Cosimo Panico, portavoce del comitato - e io l’ho visto coi miei occhi». Inoltre, per quel che riguarda le tipologie di controlli effettuati dai tecnici comunali, gli ambientalisti e i residenti lamentano una carenza di risposte ufficiali da Palazzo di Città: «Da vari esposti non si ha riscontro, e non ci sono chiarimenti dall’Ente comunale». Residenti e ambientalisti chiedono che sia compilato un verbale di determinazione dell’indice di degrado per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento amianto. Hanno allegato alla richiesta e alle firme raccolte una scheda di valutazione elaborata alla luce d’un decreto della direzione generale degli ospedali lombardi risalente al 2008. Da via Catania, dunque, si chiede al Comune la valutazione del grado di consistenza del materiale, da valutare col tempo asciutto e con una pinza da meccanico, della presenza di fessurazioni, sfaldamenti o crepe, di stalattiti ai punti di gocciolamento, della friabilità o sgretolamento, della ventilazione, del luogo di vita, della distanza da finestre, balconi e terrazze, aree scolastiche e luoghi di cura, della vetustà dell’installazione dei manufatti contenenti amianto. Alla luce di questi dati, per residenti e ambientalisti, il Comune dovrebbe intendere il da farsi. (c. l.)

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