Ex Di Mauro nel degrado «Sbarrate tutti gli accessi»

Il comando di polizia locale ha inviato un sollecito alla curatela fallimentare La struttura è piena di erbacce e animali ed è diventata alloggio per senzatetto

Stop agli schiamazzi e alle risse notturne nei locali della ex azienda Di Mauro in via XXV Luglio. Alla luce dei recenti episodi segnalati, per l’ennesima volta, dai residenti della zona, il Comune prova ora a correre ai ripari rivolgendosi direttamente al curatore fallimentare, sotto la cui amministrazione si trova attualmente l’immobile, per disporre in tempi celeri un sopralluogo della struttura e soprattutto provvedere a sbarrare tutti i punti di accesso per scongiurare, una volta per tutte, l’occupazione illecita dei locali di parte di vagabondi ed extracomunitari. Una sollecitazione fatta pervenire, tramite posta certificata dal comando di polizia locale di via Ido Longo, direttamente all’attenzione di Raffaele Siciliano, curatore fallimentare della proprietà che faceva capo alle ex Arti grafiche Di Mauro, coinvolta anni fa nel crac dell’impero finanziario della società immobiliare “Trade Real Estate” dell’imprenditore Antonio Della Monica.

Dopo anni di abbandono e di progressivo degrado, dunque, da Palazzo di città sembra che qualcosa si stia iniziando a muovere. «Abbiamo dato subito seguito alle segnalazioni dei cittadini – ha spiegato il consigliere di maggioranza delegato alla sicurezza, Enrico Farano – con una pattuglia della polizia locale abbiamo effettuato un primo giro di ricognizione esterna dell’immobile. Poi il capitano Avagliano ha provveduto a inviare la pec al procuratore fallimentare con la quale abbiamo intimato la chiusura degli spazi e l’interdizione dell’accesso».

Un primo passo, questo, per quanto preliminare a un’attesa azione di risoluzione concreta, che arriva in risposta alle segnalazioni di quanti – residenti della zona (e non solo) – ciclicamente, negli ultimi anni, si sono rivolti agli organi preposti perché preoccupati non solo dello stato di abbandono in cui versa l’immobile (preda di sterpaglie e erba alta insinuatasi dal cortile fin nei locali e covo di ratti e serpenti) ma soprattutto di come lo stesso sia negli anni diventato ricovero per i senzatetto. Circostanze che proprio di recente sono tornate a far sentire il proprio peso dopo gli schiamazzi notturni del mese scorso. Non solo “pernottamenti” illeciti quindi, ma anche eccessi che due anni fa sfociarono addirittura in un incendio divampato nei locali del fabbricato a causa di una sigaretta lasciata accesa; mentre ad agosto del 2015 un occupante venne soccorso da un’ambulanza perché in coma etilico.

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