Ex Di Mauro, è emergenza tra stranieri e amianto

Nella struttura dismessa mancano i controlli, residenti sono sul piede di guerra Ormai l’area rappresenta un pericolo costante. Chiesto l’intervento della giunta

Immobili abbandonati presi d’assalto da ospiti abusivi e preda dell’incuria. Riflettori puntati sulla vecchia sede delle officine grafiche “Di Mauro”, in via XXV Luglio: una superficie complessiva di quasi 15 mila metri quadri di uffici, capannoni e area di parcheggio, in cui regna il degrado più assoluto tra giacigli di extracomunitari senza fissa dimora, incuria e erba alta. Al momento una soluzione non ci sarebbe, e la situazione rimane ancora appesa a un filo.

L’edificio è da tempo divenuto rifugio improprio di un gruppo di stranieri. Una decina all’incirca. Difficile definirne il numero esatto perché, stando alle segnalazioni fatte da diversi residenti della zona, gli “ospiti” cambierebbero di settimana in settimana, a seconda delle necessità. A testimoniarlo i materassi, le coperte e i sacchi che abbondano nei locali centrali della struttura. E ancora bottiglie di birra, di vino e di altri alcolici sparse un po’ dovunque insieme a quel che resta della vecchia destinazione d’uso dell’immobile, totalmente saccheggiato e vandalizzato. A preoccupare i cittadini che vivono in zona il fatto che spesso gli extracomunitari che occupano l’ex Di Mauro non si limitano solo a trascorrere lì la notte ma si lasciano andare anche ad eccessi che lo scorso luglio sono sfociati in un incendio divampato nei locali del fabbricato a causa di una sigaretta lasciata accesa; mentre nemmeno dieci giorni fa un occupante venne soccorso da un’ambulanza perché in coma etilico. Ma il problema non è solo l’occupazione abusiva: a trovare rifugio nello stabile ci sono anche topi e serpenti che proliferano soprattutto d’estate all’ombra della folta e selvaggia vegetazione cresciuta nel cortile centrale, immediatamente a ridosso della strada. Edera e sterpaglie hanno letteralmente invaso l’intera area arrivando persino all’interno attraverso i vetri rotti delle finestre. Ciliegina sulla torta, infine, la presenza di materiali in amianto – guaine e lastroni – nella zona dei capannoni. L’amministrazione Servalli – più volta allertata dalle tante segnalazioni pervenute ai centralini della polizia locale – avrebbe al momento le mani legate per agire nell’immediato, considerata la questione aperta della proprietà dell’immobile che ha alle spalle una lunga e travagliata storia giudiziaria ormai decennale, fatta di aste e curatori fallimentari. Tuttavia da Palazzo di Città fanno sapere che, in un’ottica di potenziamento delle forze dell’ordine, la situazione è tenuta in alta considerazione e si sta lavorando sul tema della sicurezza per risolvere anche il problema dell’occupazione abusiva di immobili da parte di vagabondi ed extracomunitari. Un’emergenza abitativa che, tra l’altro, riguarda non solo il fabbricato dell’ex Di Mauro, ma anche i capannoni dell’ex Cofima e lo stabile abbandonato nei pressi del casello autostradale, all’incrocio tra il ponte di via Pasquale Santoriello e la statale 18. Insomma, un patrimonio in mano agli abusivi.

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