Ex Copmes, battaglia sull’area dismessa

Scafati, secondo le opposizioni l’operazione rischia di determinare il dissesto delle casse dell’Ente

SCAFATI. Ex Copmes: è acceso lo scontro sulla riqualificazione dell’area. Passata in consiglio la postergazione del finanziamento: la maggioranza ha deciso di consentire alla ‘Scafati sviluppo’ di sforare i tempi dell’erogazione di un prestito che l’amministrazione aveva concesso alla partecipata comunale.

«È la più grande operazione mai realizzata a Scafati, un’opera dal valore di 18 milioni di euro - commenta il consigliere Pasquale Vitiello - che mira a produrre sviluppo e occupazione per il nostro territorio. Ecco perché sentiamo di assumerci la responsabilità di concedere alla società la postergazione del credito».

Ma l’opposizione non ci sta e accende i riflettori sulla mancanza di liquidità e sul rischio di dissesto economico dell’Ente. A dicembre, poi, ci sarà la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dalla seconda in graduatoria. Mario Santocchio (Fdi): «Avevamo presentato due interpellanze, ma in Consiglio non sono state discusse. Ci impegniamo a tenere alta la guardia sugli appalti e sul rispetto delle norme. Tutti gli appalti sono gestiti dal rup Maria Gabriella Camera che svolge più funzioni, mentre invece andrebbero coinvolti i tecnici di ruolo del Comune. Chiediamo che chi gestisce gli appalti sia innanzitutto incardinato nell’Ente, poiché non riteniamo giusto che si tratti di una persona di fiducia del sindaco ma che non è garantita dalla stabilità, poiché ha un contratto a tempo determinato».

Ancora: «Questa condizione crea un rapporto di soggezione e fa verificare quello che vediamo oggi, cioè che a gestire gli appalti sia il sindaco Aliberti stesso. Ecco perché insistiamo sul fatto che occorra una maggiore distinzione tra il Comune e Scafati sviluppo, mentre ancora regna la confusione. La legge stabilisce che il sindaco non possa essere amministratore della stu, per incompatibilità. Noi – aggiunge - vediamo ancora questa commistione così come vediamo che quelli che dettano legge per gli appalti del Più Europa sono gli stessi che gestiscono l’appalto della ex Copmes. In più, non è possibile portare in consiglio comunale solo le cose che non vanno bene, occorre coinvolgere i consiglieri su tutto. Altrimenti non ci stiamo».

L’affondo finale di Santocchio: «Aliberti è stato sbugiardato sul costo dell’atto stipulato tra la stu ‘Scafati sviluppo’ e la ditta aggiudicatrice Mavi costruzioni, rogato dalla segretaria generale Immacolata Di Saia. Disse che era costato 2 mila euro, mentre invece è costato 16 mila». La polemica è aperta.

Maria Rosaria Vitiello

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