Ex colonia, processo verso la prescrizione

Slitta ancora, e stavolta di un anno, l’avvio del processo d’appello per l’Angellara home, l'albergo a quattro stelle in cui era stata trasformata la colonia estiva gestita dalla Curia. Rinviata già lo scorso ottobre per un difetto di notifica, la prima udienza è stata cassata di nuovo ieri perché anche questa volta a due imputati (Nicola Gentile e Nicola Sullutrone) non è giunta la notifica della data. E poiché il calendario della Corte è già fittissimo, il primo spazio è stato trovato per il 9 febbraio del 2015, quando buona parte dei reati di falso, abuso e truffa saranno prescritti. In piedi resteranno soltanto pochi capi d’imputazione, sui quali pendono –a seconda dei casi – sia i ricorsi delle difese che quello della Procura.

La sentenza di primo grado è stata emessa nel luglio del 2012, con tre condanne e sette assoluzioni. Il pubblico ministero Roberto Penna ha presentato appello, chiedendo il riconoscimento dei reati di falso e abuso d’ufficio per funzionari comunali e progettisti e una condanna più pesante per l’arcivescovo emerito Gerardo Pierro, il suo ex cerimoniere don Comincio Lanzara e il presidente della onlus “Villaggio San Giuseppe” Giovanni Sullutrone, che fu anche direttore dei lavori. Monsignor Pierro fu condannato a dieci mesi per truffa alla Regione, l’ente che aveva finanziato i lavori di ristrutturazione e si è costituito parte civile. Per la stessa accusa fu deciso un anno di pena a don Comincio e a Giovanni Sullutrone. Tutti assolti con formula piena gli altri imputati: l’ex economo della Curia Vincenzo Rizzo, il progettista dei lavori di ristrutturazione Nicola Sullutrone, i funzionari comunali Matteo Basile, Nicola Gentile e Charles Capraro, i progettisti Giuliana e Roberto Rago, l’architetto Pompeo Paolo Mazzucca. (c.d.m.)

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