Evasione fiscale da un milione di euro

A Capaccio la Finanza sequestra il capannone di un’azienda. La questione connessa al mancato pagamento dell’Iva

CAPACCIO. Scoperta maxievasione fiscale per oltre un milione di euro: la denuncia alla Procura di Salerno è scattata per un imprenditore del posto, titolare di una nota attività che opera nella lavorazione dei marmi.

Omesso pagamento dell’Iva è il reato contestato, che ha portato anche al sequestro “per equivalente” di un capannone industriale, dove viene svolta l’attività, del valore di oltre cinquecentomila euro. L’operazione è stata porta a segno dai finanzieri del comando compagnia di Agropoli, agli ordini del capitano Fabio Antonacchio, coordinati dalla Procura di Salerno.

I militari hanno dato seguito ad un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per “equivalente” emesso dal gip della Procura salernitana. L’esecuzione del provvedimento fa seguito ad una articolata fase investigativa svolta dalle fiamme gialle, sotto la direzione della Procura, attraverso la verifica fiscale nei confronti dell’impresa per le annualità 2006 e 2007, proseguita dall’esecuzione di mirate indagini patrimoniali nei confronti dell’imprenditore.

Gli accertamenti hanno consentito di scoprire le irregolarità fiscali, che hanno portato alla denuncia dell’imprenditore capaccese per il reato di omesso pagamento dell’Iva, liquidata e non versata, per un importo di oltre 170.000 euro.

Inoltre, la verifica fiscale ha permesso di far emergere l’ulteriore sottrazione di materia imponibile ai fini delle imposte sui redditi, per ricavi e un volume di affari, per oltre un milione e 300.000 euro e di ritenute Irpef relative alla retribuzione dei dipendenti per 3.000 euro. Le successive indagini patrimoniali, finalizzate a ricostruire il patrimonio dell’imprenditore, che aveva ereditato l’impresa dal padre, defunto nel 2006, hanno consentito di individuare gli immobili intestati allo stesso.

Su richiesta del pm e su disposizione del gip sono stati sottoposti a sequestro preventivo. Nello specifico l’immobile sottoposto a sequestro, del valore commerciale di oltre 500.000 euro è un capannone situato nell’area artigianale di Capaccio, dove insistono gli insediamenti produttivi lungo la strada statale 18, dove tuttora viene svolta l’attività imprenditoriale.

L’operazione si inquadra nell’ambito dell’intensa azione avviata dai reparti del corpo per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale perpetrato mediante l’occultamento totale o parziale di materia imponibile ed il mancato versamento delle imposte dovute.

Il sequestro è stato reso possibile dall’applicazione della norma che, introdotta con la normativa finanziaria per il 2008 (legge 244 del 24 dicembre 2007), estende anche ai reati tributari la cosiddetta “confisca per equivalente”, ossia la possibilità, qualora non si possa procedere alla confisca dei beni che costituiscono il diretto profitto del reato, di “aggredire” comunque i beni di cui i responsabile dell’illecito abbia la disponibilità, per un valore corrispondente al suddetto profitto.

I controlli dei finanzieri continueranno serrati su tutto il territorio di competenza al fine di accertare eventuali violazioni ed evasioni fiscali.

Angela Sabetta

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