l’inchiesta

Evasione fiscale Citarella ha presentato un memoriale

È stato depositato in procura il memoriale difensivo dell’imprenditore Giovanni Citarella (foto), patron della Nocerina, sentito due volte in procura nei mesi scorsi nell’ambito di un’inchiesta che...

È stato depositato in procura il memoriale difensivo dell’imprenditore Giovanni Citarella (foto), patron della Nocerina, sentito due volte in procura nei mesi scorsi nell’ambito di un’inchiesta che lo vede indagato per evasione fiscale, con un giro di fatture che rischia di allargare l’inchiesta già dai prossimi riscontri, con fatti legati a lavori eseguiti per conto di esponenti politici amici.

La lunga memoria difensiva preparata col legale di fiducia, Michele Sarno, è stata immediatamente secretata dopo la consegna all’ufficio del sostituto procuratore Roberto Lenza, titolare dell’inchiesta. Il filone giudiziario aperto a Nocera Inferiore viaggia su basi autonome rispetto alla maxi inchiesta della Dda che nella scorsa estate scosse gli equilibri imprenditoriali a Nocera Inferiore e in provincia di Salerno. Il fascicolo d’inchiesta attuale è ancora in via di sviluppo, con la coincidenza temporale della chiusura indagini nella vicenda Due Torri.

L’imprenditore ha effettuato due diversi interrogatori in procura a Nocera, divisi nelle scorse settimane, con il lavoro investigativo degli uomini della guardia di finanza del comando provinciale di Salerno. La nuova istruttoria sarebbe partita direttamente da Citarella, con la richiesta di essere sentito dal pm arrivata ad alcuni mesi dal blitz con successiva custodia cautelare nell’inchiesta Due Torri.

Quella indagine sui lavori e appalti alla provincia svelò un articolato sistema criminale degli appalti lungo anni di lavori truccati, con un giro di 50 milioni di euro distribuiti grazie a funzionari della Provincia, giochi al ribasso, materiali di qualità dubbia e rischi strutturali. L’elenco dei lavori comprendeva la messa in sicurezza di scuole, la viabilità dell’università, il porto di Agropoli e l’aeroporto “Costa d’Amalfi”, coi ruoli chiave dei cugini Gennaro e Giovanni Citarella, accompagnati da altri tredici destinatari d’ordinanza di custodia cautelare firmata al tempo dal gip Gaetano Sgroia. Nel sistema erano coinvolte circa duecentocinquanta società, episodi di gare a licitazione privata, affidi con somma urgenza per un totale di cinquantadue persone coinvolte complessivamente tra imprenditori, faccendieri e funzionari.©RIPRODUZIONE RISERVATA