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Evasione della tassa sui rifiuti In arrivo oltre 3800 “avvisi”

AGROPOLI. Ancora pugno duro dell’amministrazione comunale di Agropoli contro i cittadini morosi o coloro che evadono i tributi locali. Dopo l’avvio, nei giorni scorsi, delle notifiche degli avvisi...

AGROPOLI. Ancora pugno duro dell’amministrazione comunale di Agropoli contro i cittadini morosi o coloro che evadono i tributi locali. Dopo l’avvio, nei giorni scorsi, delle notifiche degli avvisi di accertamento Ici relativi al 2008, ora il comune, retto dal sindaco Franco Alfieri, ha avviato le procedure di riscossione coattiva relativamente anche alla Tarsu dell’anno 2009.

L’ente ha trasmesso ad Equitalia la lista dei 3.895 utenti che hanno omesso, versato in parte o ritardato il pagamento della tassa sui rifiuti e del tributo provinciale per un totale di 537.084 euro. In particolare tale lista è stata fornita agli agenti della riscossione delle province di: Avellino, Benevento, Brescia, Caserta, Como, Cosenza, Forlì- Cesena, Messina, Milano, Modena, Napoli, Perugia, Prato, Reggio Emilia, Roma, Salerno, Siracusa e Vercelli.

La trasmissione segue una serie di provvedimenti operati dal comune agropolese per cercare di entrare in possesso dei pagamenti. L’ufficio tributi, ha elaborato il ruolo coattivo riguardante gli omessi versamenti della Tarsu dell’anno 2009 di importi regolarmente notificati ai trasgressori.

Dopo che tali notifiche non hanno avuto alcun esito, le partite iscritte a ruolo per la riscossione coattiva, a seguito del visto di esecutorietà, sono state poste in pagamento per il tramite degli agenti della riscossione.

Agli evasori toccherà il pagamento della quota prevista ordinariamente, maggiorata del 25 per cento. Dei 537.084 euro che Equitalia recupererà presso i debitori, a seguito delle procedure di riscossione, l’importo totale netto che toccherà al comune cilentano ammonta a 515.961,43 euro; i restanti 21.122,57 euro saranno a favore dell’amministrazione provinciale di Salerno.

In riferimento agli anni dal 2009 al 2012 l’ente cilentano deve incassare complessivamente almeno 5 milioni di euro per la mancata corresponsione, o il pagamento parziale, della Tarsu. L’ente ha proceduto con una serie di verifiche incrociate tra la banca dati comunale, quella del catasto, partite Iva e dati anagrafici riscontrando una serie di anomalie. Gli accertamenti hanno riguardato sia privati che attività commerciali.

Su 5 milioni di euro di Tarsu da riscuotere due terzi riguardano esercizi commerciali che non hanno mai pagato, un terzo quelli che hanno pagato meno di quanto dovuto.

A seguito della riscossione coattiva dei tributi comunali avviata, il Comune è riuscito a riscuotere finora all’incirca 500 mila euro.

Andrea Passaro

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